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comunicato stampa

Accoglienza straniero irregolare: la Consap denuncia, accompagnato da Ancona a Potenza e rifiutato dal CPR

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polizia 113

La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia denuncia la farraginose procedure di accompagnamento degli stranieri e la mancata sinergia fra le strutture della sanità nazionale.

Il caso a cui si fa riferimento è accaduto ad Ancona con il personale di polizia costretto ad attraversare mezza Italia per vedersi rifiutato l’accesso dal C.P.R. di Potenza di un cittadino rumeno irregolare con patologia urologica; il servizio di accompagnamento, con mezzo di servizio e due operatori a bordo dopo 13 ore, si è concluso con un formale biglietto d’invito allo straniero per presentarsi la mattina dopo di nuovo presso la Questura di Ancona.

“Potrebbe essere ritenuto un caso limite trasferire uno straniero da Ancona a Potenza per poi lasciarlo lì e dirgli di tornare il giorno dopo ad Ancona e forse lo è – spiega la Consap di Ancona – ma in molti casi è anche la realtà quotidiana di come la nostra Polizia di Stato sia sballottata, dovendosi barcamenare fra mille cavilli medico burocratici. Nel caso specifico poi traspare una totale divergenza di opinione anche fra le stesse strutture mediche e di accoglienza preposte, laddove ad Ancona a visita sommaria lo straniero viene ritenuto idoneo per essere inviato a Potenza dove allo stesso viene rifiutato l’ingresso al centro proprio a causa di una patologia che il medico del Centro riteneva non gestibile da quella struttura e a nulla sono valsi i tentativi delle autorità di polizia preposte di trovare una forma di accoglienza per il rumeno, che alla fine è stato lasciato a Potenza con un biglietto di invito per la Questura di Ancona”.

Le risorse di polizia devono far i conti quasi ogni giorno con queste problematiche a conferma che fra strutture dello Stato viene a mancare da sempre una procedure univoca e ci chiediamo: se lo straniero era patologicamente ingestibile finanche da una struttura medica preposta, come è stato possibile che lo stesso sia stato tenuto a contatto per ben 13 ore con operatori di polizia nello stretto abitacolo di un mezzo di servizio?

Facciamo appello al Ministro Salvini, che già nel decreto sicurezza ha riservato attenzione a introdurre elementi di chiarezza alle problematiche di accoglienza stranieri, affinché l’utilizzo delle Forze di Polizia per questi servizi di accompagnamento possa essere incanalato in procedure chiare ed univoche facendo si che l’impiego, se proprio necessario, di mezzi ed uomini della Polizia di Stato goda di tutele reali che consentano di evitare rischi patologici e che vengano imposte degli obblighi per le strutture di accoglienza che in alcun modo possano scaricare con certificati dell’ultimora la problematica sugli operatori di polizia.



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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-12-2018 alle 11:48 sul giornale del 06 dicembre 2018 - 1046 letture