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comunicato stampa

Falconara: il comitato alluvionati, ''Rischio idrogeologico, progetti costosi ma nessuna difesa dei centri abitati''

3' di lettura

alluvione Castelferretti

E' stato consegnato martedì alla Commissione Ambiente del Comune di Falconara un documento assai critico sugli annosi problemi legati al rischio idrogeologico di Castelferretti e Fiumesino, mai risolti a causa di pastoie burocratiche di ogni genere che hanno impedito sinora la realizzazione di opere tese a rallentare le acque a monte dei due centri abitati (vasche di espansione).

La spinosa questione torna alla ribalta a causa dell'insana ed improvvisa decisione, da parte del Consorzio Bonifica regionale, di procedere con urgenza alla realizzazione di tutt'altro progetto che non affronta i problemi di Castelferretti ed aggrava quelli di Fiumesino. Questo nuovo progetto è tutto incentrato sul fosso Rigatta, che tuttavia non è mai stato ritenuto responsabile di inondazioni e che rappresenta un problema di quart'ordine rispetto a mareggiate, innalzamento del mare, inquinamento delle acque, viabilità, fruizione del litorale, e via elencando.

E' in atto un “revisionismo idrogeologico” che individua nel Rigatta la causa delle alluvioni del 2006 e del 2011? Dovremmo allora riprendere gli studi di caratterizzazione dei fossi di Fiumesino – prodotti dall’API – che rilevano come il Rigatta, a causa del tratto intubato sotto la Raffineria, determini una grave situazione di insufficienza idraulica, un vero e proprio “intoppo”. In tal caso il Comune dovrebbe costituirsi parte civile e richiedere i danni all’API, all’ANAS, alle Ferrovie e al Genio civile, dato che l’opera di intubamento è stata realizzata ed autorizzata in palese difformità dai requisiti minimi per il deflusso delle acque.

Oppure il progetto è finalizzato a risolvere problemi diversi da quello idrogeologico? Come mai senza alcuno studio preliminare di bacino si individua quale primo intervento la collettazione del fosso Rigatta sul fosso della Liscia, nonostante il Rigatta scorra più basso di oltre due metri rispetto alla Liscia? Si è tenuto conto che occorrerà alzare argini del Rigatta tra la Liscia, la ferrovia e nel centro abitato di Falconara-Stadio affinché l’ultimo tratto del Rigatta sia sempre in piena e possa defluire nella Liscia? Davvero si sposta un corso d’acqua dal suo letto naturale perché ostacolato, prima di defluire in mare, da un intubamento improprio e fuori norma realizzato da soggetti privati e pubblici, con la responsabilità anche del Genio Civile?

In simili casi la concessione andrebbe revocata e si dovrebbe imporre al privato inadempiente il ripristino dei luoghi e delle sezioni di deflusso originarie. Spostando il fosso si elude il problema della denuncia della responsabilità e si fa un bel “favore” al privato inadempiente. E’ lecita questa strana forma di “sanatoria”? E’ in linea con il PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) e con le Direttive comunitarie? Il dubbio è alimentato anche da “sorprendenti coincidenze” collegate al by-pass ferroviario, che impone la riduzione del rischio idrogeologico in tutta la zona interessata dai lavori, prima della realizzazione dell'opera. Già nel 2016 le aree coinvolte erano miracolosamente passate dalla categoria a massimo rischio a quelle di rischio inferiore.

La deviazione del Rigatta consentirebbe una ulteriore riclassificazione in senso migliorativo. Due domande si impongono: di chi sarà la responsabilità della prossima alluvione a Castelferretti e Fiumesino? perché il Comune di Falconara Marittima non si oppone a quest'opera idraulica, visto che afferma di essere contraria al by-pass? Essendo due progetti intimamente collegati, la mancata deviazione del Rigatta impedirebbe di fatto la realizzazione dei lavori ferroviari, oltre ad evidenziare l'irregolarità del suo intubamento.

Il Comitato Alluvionati e Falconara a Sinistra si attendono una netta presa di posizione da parte della Commissione Consiliare Ambiente di Falconara.



alluvione Castelferretti

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-02-2019 alle 16:58 sul giornale del 13 febbraio 2019 - 1374 letture