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Barriere antirumore, M5S: ''Da che parte sta il Comune di Ancona?''

Barriere antirumore alte 2' di lettura Ancona 27/02/2019 - Nell'ultimo Consiglio comunale, lo scorso lunedì 25 febbraio, tutta l’opposizione ha respinto al mittente la mozione della maggioranza “per la richiesta di modifica del progetto di risanamento acustico previsto da RFI lungo la via Flaminia”, nonostante il nostro Gruppo, come notorio, è contrario all'installazione delle barriere fonossorbenti, ma la storia di questa mozione è davvero “curiosa”.

Il 7 febbraio il testo della stessa è stata depositata ed è passata in Commissione assumendo parere favorevole ma il girono del Consiglio è arrivata in aula con un testo diverso, ovvero un punto in più del dispositivo (per capirci “l’impegno al Sindaco ed alla Giunta”). Ad un occhio poco attento sembrava trattarsi di dettagli “formali” utili solo a rendere più leggibile il testo, un po’ raffozzonato a dire il vero, invece, nottetempo, il nuovo punto sulla parte dispositiva, ad una attenta lettura, ha un obiettivo diverso da quello che, concordemente, i componenti della Commissione consiliare, e tutti i cittadini firmatari dell’appello contro le barriere antirumore, si sarebbero aspettati.

È comparso, infatti, un impegno, che fino al giorno prima non c’era e su cui la Commissione competente non si è potuta esprimere e ad "attivarsi, affinchè" il Governo modifichi urgentemente il DM Ambiente del 29/11/2000, stabilendo nuove modalità di determinazione dell’impatto acustico delle infrastrutture ferriviarie e nuove modalità di applicazione di valori limite….”.

Cosa prevede il Decreto Ministeriale “Ambiente” del 29/11/2000? Che gli interventi strutturali finalizzati alla attività di risanamento (acustico) debbano essere effettuati secondo questa scala di priorità: 1) Direttamente sulla sorgente rumorosa; 2) Lungo la via di propagazione del rumore, dalla sorgente al ricettore; 3) Direttamente sul ricettore (barriere fonoassorbente). Anche un bambino di 2a elementare capirebbe che il ricorso alle barriere fonoassorbenti è l'ultima opzione utilizzabile se, e solo se, attuate le prime 2, non si sortisce una diminuzione entro i limiti imposti dalla legge dell’inquinamento acustico.

Le domande che ci poniamo sono: 1) Perchè il Comune di Ancona vuole perorare la causa di RFI per la modifica del decreto Ambiente piuttosto che stare al fianco dei cittadini che vorrebbero conservare – almeno – la vista del mare? 2) il Comune di Ancona, a fronte del programma di RFI di posizionamento delle barriere, ha verificato se siano già stati operati gli interventi per la diminuzione dell’impatto acustico direttamente sulla sorgente o lungo la via di programmazione del rumore? 3) A chi giova, se non a RFI, la modifica del decreto Ambiente?






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-02-2019 alle 17:30 sul giornale del 28 febbraio 2019 - 1061 letture

In questo articolo si parla di politica, barriere antirumore, Gruppo Consiliare M5S Ancona

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