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comunicato stampa

Falconara: Calcina sul rischio alluvione, ''Messa in discussione la realizzazione delle casse di espansione''

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Entro il 2019, su incarico del Commissario Straordinario per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico Luca Ceriscioli, il Consorzio di Bonifica inizierà a realizzare opere di “ampliamento delle sezioni idrauliche, regolazione delle portate e sistemazione dei nodi di immissione tra i fossi San Sebastiano, Cannettacci, Rigatta e Liscia” che dovrebbero garantire il deflusso delle acque a valle dell’abitato di Castelferretti.

Ma con quelle opere, il problema dalle acque provenienti da monte - concausa delle alluvioni patite dai Castelfrettesi - rimane irrisolto! In Commissione consiliare II^ (12/2/2019), le sole civiche CiC/FBC/SAF lo hanno contestato al Presidente e all’Ingegnere del Consorzio di Bonifica.

Il Consigliere Calcina ha fatto verbalizzare che a parere di CiC/FBC/SAF “senza la protezione dell’abitato di Castelferretti dalle acque provenienti da monte tramite le “casse di espansione delle piene” (con lo scopo di rallentare l’acqua proveniente da quel versante), il solo miglioramento del deflusso delle acque a valle dell’abitato rischia di non essere sufficiente per Castelferretti“, e ha aggiunto che “i due progetti (casse di espansione e regimazione idraulica) non sono alternativi ma complementari e ambedue necessari. Non esiste un primo e un secondo tempo di intervento“.

Ambigua e autolesionista la posizione dell’Amministrazione comunale che con DGC Nr. 338 dell’11/10/2018 ha preso atto del progetto del Consorzio di Bonifica e contemporaneamente ha dichiarato che “viene completamente rimessa in discussione la realizzazione delle casse d’espansione previste nel progetto definitivo redatto dall’Autorità di Bacino Regionale e dalla Provincia di Ancona“.

Ambigua perché, da sempre, ha sostenuto la realizzazione delle casse di espansione addirittura con Delibera del Consiglio comunale n. 74 del 28 novembre 2014 che approvò la “la proposta di “Variante al PRG per la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idraulico”. Autolesionista perché non esiste alcun Atto né della Provincia, né della Regione né del Comune che dichiara superato il progetto della casse di espansione per le piene per cui, se dovesse verificarsi un’alluvione determinata dalla massa d’acqua affluente alle spalle di Castelferretti, la mancata realizzazione delle opere di rallentamento (casse) indicherebbe immediatamente la responsabilità di tutti gli Enti che non le hanno fatte realizzare o ne hanno ritardata la realizzazione (a tutt’oggi 6 anni!!). Sarebbe una magra consolazione per i cittadini che dovessero essere danneggiati.

FOSSO RIGATTA: con il progetto del Consorzio di Bonifica le criticità di smaltimento delle situazioni di eccessiva portata di acqua causate dai privati (ANAS e API raffineria), verranno sanate con i soldi pubblici! CiC/FBC/SAF sostengono, al contrario, che o i responsabili elimineranno definitivamente con un loro progetto e a loro spese le criticità causate, oppure dovranno pagare il progetto risolutivo del Consorzio di Bonifica! In totale parliamo di circa 1.600.000 €; il primo stralcio previsto dal Consorzio di Bonifica ammonta a 453.700 €! Con quei soldi pubblici risparmiati, si potrebbe mettere in sicurezza anche la rete dei fossi minori a Castelferretti e Fiumesino.

Da molti anni la situazione critica del fosso Rigatta è stata descritta con chiarezza dall’Autorità di Bacino regionale e, oggi, anche dallo stesso Consorzio di Bonifica (luglio 2018) il quale scrive nella Relazione Illustrativa del progetto che “l’esondazione del fosso Rigatta è da ascrivere alla insufficienza delle sezioni soggette nel tratto terminale ad ulteriori restringimenti di origine antropica (…)

Dalla SS16 a mare il tratto terminale del fosso che attraversa la raffineria è completamente intubato con sezioni del tutto insufficienti“. Quindi, stante la chiara situazione di responsabilità, qualsiasi opera che modifichi il fosso Rigatta al fine di evitarne l’esondazione deve essere a carico dei responsabili del restringimento della sezione che va dalla SS16 al mare attraverso la raffineria API!



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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-03-2019 alle 17:00 sul giornale del 07 marzo 2019 - 704 letture