Il popolo del Marche Pride sfila ad Ancona. Tra colori ed emozioni si fa la storia

“Stamira avrebbe marciato insieme a noi per la libertà”. Un cartellone inneggia così sabato ad Ancona per il primissimo Marche Pride della storia
C’è n’è per tutti i gusti, tutti diversi ed uniti per manifestare la loro diversità e i loro diritti. Il Primissimo Marche Pride unisce quel popolo spesso silenzioso nelle nostre Marche, ma che esiste, come esistono le famiglie “arcobaleno”. E se Stamira fosse ancora qui, oggi sabato 8 giugno 2019 data che entrerà nella storia delle pari opportunità, probabilmente “avrebbe marciato insieme a noi per la libertà”. Così un cartellone dall’orgoglio anconetano.
“Benvenuti al primo Gay Pride delle Marche” scandiscono gli organizzatori dal palco, dichiarando l’edizione 2019 come l’anno 0 dello orgoglio LGBTQ della regione, di cui l’edizione 2018 del Marche Love Pride era stata solo un’anticipazione, pur condividendo lo spirito del Gay Pride. Un cambiamento non solo formale, ma decisamente sostanziale, che vede Ancona accogliere il colorato e variopinto corteo in rappresentanza di tutti gli orientamenti e identità sessuali. In circa 3000 a sfilare dal Monumento del Passetto fino alle Muse di Ancona, per poi assemblarsi in piazza Cavour, dove partecipanti ed organizzatori hanno parlato alla adunanza arcobaleno. Non ha mancato di suscitare sorpresa il corteo, sfilando tra le panchine in cui molti inconsapevoli cittadini stavano trascorrendo il sabato pomeriggio. Non sono mancate facce stupefatte nel veder sfilare le appariscenti Queer o alcuni dei partecipanti più succintamente vestiti. Stupore però destinato ad essere rapidamente riassorbito dal contesto festoso del Pride. Una parentesi arcobaleno nella vita di Ancona e delle Marche, che riverbera la sua spettacolare iridescenza nella normale vita di tutti i giorni, non solo per i membri della comunità LGBTQ, ma di tutti i cittadini. Impossibile infatti osservare dal vivo il multiforme corteo senza finire con il sorridere per il gioioso orgoglio dei circa 3000, tra lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer ed eterosessuali, felici di celebrare in primo luogo la propria diversità e fratellanza.
“Bacio la nostra bandiera” dice alla fine del corteo lo storico attivista Franco Grillini portandosi alle labbra il vessillo arcobaleno “Un Simbolo inclusivo e che riguarda tutti. Nessuna guarre o nessuna violenza è stata perpetrata sotto questo simbolo, la nostra è la rivolta più pacifica della storia. I politici si preoccupino della disoccupazione giovanile anziché dire sciocchezze su di noi”. Quasi in lacrime l’olimpionica Antonella Belluti, madrina del Pride delle Marche “Se non ci fosse paura e uscissimo tutti dalle case saremmo la maggioranza” dice l’ex ciclista “per questo occorre contrapporsi all’intolleranza, per aumentare la qualità della vita di tutti”.
Questo è un articolo pubblicato il 08-06-2019 alle 22:00 sul giornale del 09 giugno 2019 - 4638 letture
SHORT LINK:
https://vivere.me/a8oY