contatore accessi free

Sirolo, Buglioni: ''Dal sindaco proclami a profusione ma scarsa gestione''

4' di lettura Ancona 25/07/2019 - Ormai non passa giorno senza un articolo di stampa su un successo annunciato. Muri sbiancati, “vu'cumprà” multati, eventi celebrati, appropriazioni di idee e meriti altrui, e tutto va a gonfie vele.

Ma, a distanza di due settimane dall’evento meteorologico che in Riviera ha causato molti danni, e dopo numerose comunicazioni a mezzo stampa rassicuranti, in Via La Forma, dove si è compiuto il maggior danno dovuto allo scoperchiamento dei tetti in eternit dei capannoni industriali, la situazione è assolutamente come il giorno dopo, anzi è peggiorata. Avevamo fatto presente subito circa la gravità e del pericolo per la salute delle persone dovuto all'eternit sparso lungo la strada, nei campi e intorno alle abitazioni, citando (paradossalmente) il rischio che qualcuno passasse con la trincia a bordo strada. Ebbene è accaduto proprio questo.

Grazie al pressapochismo della gestione di questa emergenza, ora abbiamo del gran eternit polverizzato da sniffare! Era ovvio che un'ordinanza generica senza un accurato controllo avrebbe permesso questo. Avevamo segnalato subito la necessità di monitorare quotidianamente l’attuazione della bonifica, ma così non è andata. La prima ordinanza emessa, il 12 Luglio, imponeva ai proprietari dei capannoni di provvedere immediatamente ad individuare una ditta specializzata in rimozione dell’amianto nelle aree di proprietà, ed in solido, in tutte le aree esterne fino alla completa bonifica delle stesse.

L’inizio di tali operazioni doveva avvenire entro e non oltre 3 giorni. Ciò non è avvenuto: nessuno ha provveduto a rimuovere i frammenti di eternit nelle aree pubbliche in prossimità delle abitazioni e delle strade. Doveva provvedere immediatamente il Comune, a tutela della pubblica incolumità, e poi portare il conto ai privati. Prima viene la salute pubblica! La seconda ordinanza riguarda l’aratura dei campi, il cui rispetto è di fondamentale importanza per la salute delle persone.

Al sindaco Filippo Moschella vorremmo porre alcune domande:

Perché non ha subito comunicato ai residenti la situazione sanitaria della zona? C'è un rischio per la salute? I residenti stanno ancora rimuovendo l'eternit a mano dai propri giardini, dove lo buttano? Ci sono frammenti sbriciolati a bordo carreggiata. Quali rischi corre chi transita a piedi o in bicicletta Via La Forma?

Con che criterio sono state recintate determinate aree (a rischio?) e non altre, vicino alle abitazioni?

Perché nell'ordinanza non si impone ai proprietari dei capannoni di procedere prima alla bonifica delle aree abitate e di quelle pubbliche, visto che i capannoni sono abbandonati? Perché non interviene il comune a tutela dei cittadini?

Chi sta monitorando le fasi di bonifica? Quali sono i termini di compimento?

Come ha stimato l'entità dei danni in 2 milioni se il Comune non ha aperto nessun canale pubblico di segnalazione dei danni come ha fatto il Comune di Numana? Ci si deve rivolgere al portale regionale? Che si dica, almeno.

Vista la grande presenza di micro frammenti impossibili da raccogliere a mano, intende far utilizzare dei mezzi aspiranti?

Il fosso interessato dai rifiuti finisce in una centralissima spiaggia di Numana. Si è tenuto in considerazione il rischio che le piogge abbondanti, previste per domenica, possano trascinare i rifiuti ancora più lontano da dove si trovano ora?

Martedì prossimo è stato convocato il Consiglio Comunale, auspichiamo che, nonostante non ci sia un ordine del giorno specifico, tale argomento, di fondamentale importanza ed urgenza, venga trattato in maniera trasparente

Prima di ogni altra cosa viene l’incolumità dei residenti, poi, visto che Sirolo è anche un paese turistico, si poteva provvedere meglio a sistemare la principale via di accesso al paese, che sembra colpita da una bomba. Che immagine diamo ai turisti in arrivo a distanza di ben due settimane dagli eventi eccezionali che sono avvenuti? Tuteliamo anche la sicurezza dei turisti in questo modo?

La gestione dell’emergenza non si fa in maniera “casalinga”. Visto che gli eventi meteorologici saranno sempre più intensi a causa dei cambiamenti climatici, occorre attivare per la pubblica incolumità tutte le procedure come i Piani di Emergenza, il gruppo comunale di protezione civile, ed i canali di comunicazione in emergenza che attualmente non esistono per la negligenza della precedente amministrazione. Queste sono le priorità urgenti da affrontare. Dopo i balli caraibici e le sfilate estive, è ormai obbligatorio mettersi a lavorare seriamente su questi aspetti, fin troppo trascurati.


Da Gruppo Consiliare XSirolo

Paola Babini - Fabia Buglioni - Roberto Marinelli





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-07-2019 alle 12:35 sul giornale del 26 luglio 2019 - 2126 letture

In questo articolo si parla di politica, maltempo, sirolo, Fabia Buglioni, Xsirolo

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve https://vivere.me/a93L





logoEV
logoEV