contatore accessi free
SEI IN > VIVERE ANCONA > CRONACA
articolo

Evadeva il fisco da vent'anni, imprenditore fermano nei guai: sequestrati beni per 2 milioni di euro

3' di lettura

Noto imprenditore nel Maceratese e nel fermano, anche patron di una scuderia di Formula Uno negli anni '90, non dichiarava nulla allo Stato Italiano ma per la GdF aveva una rete di prestanome

A finire nella lente d'ingrandimento del nucleo G.I.C.O. Del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona è stato un noto imprenditore marchigiano. A.S., classe 1960, ha alle sue spalle una importante storia imprenditoriale di livello internazionale, ma un altrettanto importante storia giudiziaria. In 30 anni di carriera, diversificata in settori come il calzaturiero, l'immobiliare, ristorazione e intrattenimento notturno, con un esperienza come patron del team di Formula Uno Andrea Moda negli anni '80, ma un'altrettanto impegnativa storia giudiziaria, che ha visto l'imprenditore accusato di illeciti commessi dal 1992 al 2013.

Oggi l'imprenditore risulta iscritto all'Aire e quindi dovrebbe vivere in Svizzera, eppure secondo le indagini della Guardia di Finanza A.S. avrebbe continuato a risiedere stabilmente nelle Marche e a godersi i proventi di quello che gli inquirenti pensano essere un capitale accumulato tramite i proventi illeciti delle passate attività. Nulla risulterebbe intestato ad A.S., coperto da una rete di prestanome e teste di legno, intestando i beni a terze persone, beni che però avrebbe amministrato in prima persona e dei cui proventi avrebbe beneficiato. Capitali che reimmessi nell'economia reale avrebbe avuto un impatto negativo sulla concorrenza, tanto da giustificarne l'immediato sequestro, come testimoniato dal Colonnello della Guardia di Finanza Guglielmo Sanicola: “L'azione è stata diretta a ostacolare l'ingresso di un'economia illecita nell'economia reale per assicurare la concorrenza. La Guardia di Finanza ricopre un ruolo chiave nel reprimere le attività illegali grazie a indagini patrimoniali per aggredire profitti illeciti”. Una scelta sostenuta dal Procuratore capo della Repubblica di Ancona, dott.ssa Monica Garulli: “Abbiamo ritenuto di applicare il sequestro in relazione a soggetto ritenuto socialmente pericoloso. Un'azione di contrasto nei circuiti economici reali. Tale sequestro rappresenta una figura di prevenzione verso soggetti che hanno alterato l'economia reale con patrimoni di origine illecita”.

Un impatto stimato come significativo nel tessuto territoriale dell'economia maceratese e fermana. Il modus operandi di A.S. sarebbe stato quello di acquisire imprese (quasi sempre tramite prestanome) che poi avrebbe portato al fallimento, spogliandole però prima dei beni utili, in particolare quelli immobili, cedendole ad altre aziende sotto il suo controllo per valori molto al di sotto del reale o gratuitamente. Una volta che le aziende fallivano i creditori rimanevano senza nulla, per danni sul territorio che la Guardia di Finanza stima per diverse decine di milioni di euro. I proventi venivano invece reinvestiti nelle aziende produttive, creando quindi ulteriore danno per le aziende oneste, chiamate a competere con quelle di A.S..

Un circolo vizioso che fruttava profumatamente all'imprenditore, almeno fino al sequestro dell'operazione della Guardi di Finanza MONDOVELATO, che ha visto il sequestro di beni immobili per un valore di oltre 1.900.000,00 euro: un capannone industriale a Morrovalle, un fabbricato industriale a Fermo, un appartamento Civitanova Marche, 5 garage, 4 aree urbane e 4 terreni agricoli presso Civitanova, più 30 mila euro liquidi sul proprio conto corrente, non dichiarati al fisco italiano.

Un'operazione che parte dalla costante e mirata attività di Controllo della Guardia di Finanza della Provincia di Ancona e diretta dal Generale Claudio Bologense contro l'evasione fiscale reiterata. Che con un'azione capillare e minuziosa è riuscita ricostruire la rete delle oltre 30 azinde interessate dalla vicenda in un arco di quasi 30 anni.





Questo è un articolo pubblicato il 04-12-2019 alle 17:52 sul giornale del 05 dicembre 2019 - 1593 letture