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Tante nuove opportunità lavorative grazie alla green economy

4' di lettura Ancona 29/04/2020 - Il sistema economico/industriale, soprattutto nei paesi occidentali, si sta sempre più spingendo verso un modello di sviluppo sostenibile. L’obiettivo è quello di ridurre l’impatto delle attività umane sull’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici.

I modelli di sviluppo finora applicati risultano poco sostenibili a lungo termine e quella che ormai è globalmente conosciuta come green economy rappresenta un'occasione per rilanciare la filiera industriale, implementando nuovi processi produttivi, offrendo anche nuove opportunità lavorative.

Dall’ultimo rapporto prodotto da GreenItaly sull’economia sostenibile in Italia, si prevedono circa 300 mila assunzioni all’anno legate alle competenze “green”. Attualmente, sono quasi 3 milioni i lavoratori occupati a produrre beni e servizi eco sostenibili o volti a ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi, una quota pari al 13% della massa lavorativa nazionale.

Ci sono tre livelli di coinvolgimento ecologico: i lavori “full green”, che sono localizzati soprattutto al sud e vedono coinvolti ingegneri energetici, tecnici del risparmio energetico, paesaggisti, pianificatori, e le figure coinvolte nella conservazione e nel recupero del territorio; le professionalità “hybrid green” comprendono quei mestieri che si stanno aggiornando a questa economia come tecnici delle costruzioni civili e ingegneri dei materiali; infine le professioni “go green” che sono quelle potenzialmente adattabili e quei settori dove questo passaggio non è ancora avvenuto come il tessile, il turismo, l’allevamento e l’agricoltura. L’Italia ha bisogno di essere rinnovata e per questo Legambiente ha già preparato un dossier di opere prioritarie, che nelle Marche vede Falconara al centro, che consentiranno di migliorare la vita degli italiani. Ma è solo una questione di tempo perché la direzione sembra ormai intrapresa anche dal governo che sta promuovendo, stanziando 10 miliardi di euro, un “Green New Deal” per progetti di sviluppo sostenibile, passaggio a fonti rinnovabili e infrastrutture sociali.

C’è bisogno di un nuovo modo di pensare la nostra società, seguendo principi diversi di quelli che ci hanno fatto andare avanti fino a oggi. Per questo anche le città del futuro saranno totalmente progettate, o riconvertite secondo i principi di ecosostenibilità, dagli smart city planner e i vari aspetti tecnologici saranno coordinati dai cyber city analyst. Una figura fondamentale per la tutela dei dati personali dei cittadini che verranno protetti grazie ai generatori di numeri casuali, dei software crittografici già largamente sperimentati nel mondo dei casinò online per assicurare un'esperienza di gioco del tutto reale e imparziale. La gestione delle risorse energetiche e alimentari, la pianificazione dei trasporti e gli scambi commerciali, la gestione dei rifiuti e delle comunicazioni dovrà avvenire seguendo nuovi paradigmi e saranno affidate e nuove figure professionali altamente qualificate.

Tra le professioni più ricercate nell’economia 4.0 ci sono gli ingegneri geoinformatici, che si occuperanno di unire l’informatica alle scienze ambientali. Il settore domotica e IoT avrà sempre più bisogno d’ingegneri bioinformatici e tecnici di impianti termici a basso costo. Nelle costruzioni, oltre all’ingegnere energetico, una nuova figura chiave sarà il designer fotovoltaico a cui sarà affidato il compito di integrare i moderni sistemi di produzione energetica con soluzioni architettoniche abitative, paesaggistiche e industriali.

Tante opportunità lavorative soprattutto per i giovani che specializzandosi con master dedicati, stando ai numeri forniti da UninformGroup, riescono a garantirsi posizioni di rilievo nel 92% dei casi. Alcune stime sull’impatto di questo nuovo modello economico ce le dà l’Atlante Lavoro, una mappa realizzata dall’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), che ha concluso dicendo che in Italia, esclusi settore pubblico e partite iva, circa il 21% dei lavoratori è impegnato in professioni che si occupano di green economy o in settori che in futuro ne faranno parte, principalmente le public utility e il manifatturiero.

Nel 2019 i due terzi delle nuove assunzioni in ambito ricerca e sviluppo, e la metà nel settore tecnico, sono “green jobs”. Oltre alle diverse competenze professionali, ci sono altre abilità che sono marcatamente richieste in queste specializzazioni, innanzitutto la capacità di adattamento e di lavorare in gruppo. Ma anche un’attitudine al problem solving e a lavorare da soli, oltre che possedere delle buone doti comunicative sia in italiano che in almeno una lingua straniera. Insomma, partendo da un'alta specializzazione e dotandosi dei giusti attestati si potrà entrare con successo a far parte della green economy.






Questo è un articolo pubblicato il 29-04-2020 alle 17:34 sul giornale del 29 aprile 2020 - 114 letture

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