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comunicato stampa

Cantieri navali: Rifondazione vicina ai lavoratori costretti a pagare il pizzo

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porto di Ancona

Il caporalato, l'emersione della clandestinità, non riguarda solo la categoria dei braccianti e dei lavoratori agricoli, ma è un problema molto diffuso sul territorio nazionale e riguarda molti altri settori lavorativi.

Oggi apprendiamo dagli organi di informazione dell'operazione GLOBAL PAY, condotta dalla Guardia di Finanza. Dall'indagine emerge che nei subappalti della Fincantieri di Ancona sia presente una vasta rete di sfruttamento e caporalato. Eravamo a conoscenza di denunce fatte dalla FIOM locale, ma poi su questo versante era calato il silenzio. Si è scoperto, inoltre, che il risultato è stato di 16 ditte subappaltanti monitorate, 19 persone denunciate per reati fiscali o sfruttamento del lavoro.

Il Partito della Rifondazione Comunista ribadisce la propria vicinanza ai lavoratori costretti a pagare il “PIZZO” al boss di turno e auspichiamo che la rete malavitosa, che lambisce oltre alla nostra regione, la Campania, la Puglia, la Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Veneto, venga al più presto smantellata. Ribadiamo che tutti i Governi che si sono succeduti sia di centrosinistra che di centrodestra hanno prodotto lo smantellamento della legislazione del lavoro e dei diritti, conquistata con anni di lotte del movimento operaio e che saremo, con il nostro impegno, accanto alle organizzazioni sindacali che con coerenza e pervicacia hanno condotto la battaglia per la legalità e la dignità del lavoro.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – MARCHE



porto di Ancona

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 31-05-2020 alle 18:44 sul giornale del 01 giugno 2020 - 295 letture