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Cgil, Cisl e Uil sul caso Imu in provincia di Ancona: "Non può essere un supplizio, Comuni deliberino subito proroga"

imu tasse 3' di lettura Ancona 12/06/2020 - Con l’approssimarsi della scadenza IMU del 16 giugno (martedì prossimo) sta divenendo impossibile - sia per i cittadini che per gli operatori sul territorio - dare risposte adeguate a tutti in tempi utili: considerando il rischio di assembramenti e la necessità di mantenere il distanziamento; ma anche, semplicemente, il rispetto per le persone.

Dopo la beffa del mancato spostamento della data limite del 31 Maggio per la presentazione delle dichiarazioni 730 - affinché l’eventuale rimborso fosse garantito nel mese di luglio - l’insostenibilità in tempi di COVID-19 di norme pensate in condizioni molto diverse produce un nuovo elemento di malessere.

Come CGIL CISL UIL – sulla scorta anche del Protocollo regionale firmato con ANCI Marche il 24 aprile scorso – abbiamo scritto a tutti i Comuni della Provincia di Ancona: chiedendo incontri sul merito e proponendo il “rinvio dei pagamento dei tributi locali”; a cominciare proprio da IMU e TARI.

Di fatto solo con alcuni è stato possibile un confronto.

Come OO.SS. Abbiamo subito riconosciuto alle Amministrazioni Locali il merito di aver fornito risposte, a volte anche in termini più che “eccezionali”, agli improvvisi e gravi problemi emersi con la pandemia.

Allo stesso modo, comprendiamo come il quadro oggi sia segnato da una forte messa a rischio dei Bilanci dei Comuni, proprio a causa del contemporaneo aumento delle spese e del calo degli introiti da tariffe e tributi.

Questo non può però oggi portare a situazioni insostenibili quali quelle che stiamo vivendo in questi giorni: i CAAF sul territorio sono – come molti uffici pubblici del resto – sommersi da un mare di richieste per la compilazione dei modelli IMU: un’attività che negli scorsi anni veniva esercitata per mesi – magari in parallelo con la campagna 730 - e che oggi invece si pretende sia compiuta in sì e no tre settimane.

Poiché è noto a tutti che solo con la ripresa generale delle attività post-COVID si è potuta intraprendere l’elaborazione dei modelli IMU – così come la campagna 730 che di norma inizia a marzo ed oggi si è avviata solo alla fine di maggio – ci saremmo aspettati un atteggiamento più aperto e incline alla comprensione da parte dei Comuni destinatari dell’IMU.

Di fronte a migliaia di cittadini che si domandano come poter rispettare alla lettera le scadenze previste dalla legge ed alle centinaia di lavoratori che – spesso in un clima “molto poco cordiale” - sono costretti a fare un superlavoro spesso anche misconosciuto, chiediamo ai Comuni di decidere e comunicare con chiarezza ai propri cittadini – a fronte della eccezionalità della situazione – la possibilità di superare la data del 16 giugno per il pagamento dell’IMU, senza incorrere in alcuna mora o sanzione.

Non sarebbe molto, ma ce lo aspettiamo e con somma urgenza. Non vorremmo che ciò avvenisse solo a scadenza intervenuta. Suonerebbe come una beffa per cittadini e operatori.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-06-2020 alle 16:07 sul giornale del 13 giugno 2020 - 503 letture

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