comunicato stampa
Falconara, la Giunta Signorini querela il consigliere Caricchio: la protesta dei gruppi di minoranza

La querela si riferisce alle prese di posizione del Consigliere in merito alla installazione dell’autovelox. Tale decisione, motivata dalla prevenzione degli incidenti, è andata incontro a centinaia di sentenze dei Giudici di Pace di Ancona avverse all’Amministrazione comunale le quali, accogliendo i ricorsi degli automobilisti, hanno rivelato l’illegittimo posizionamento dell’autovelox per stessa ammissione del Comune (violazione dell’art. 25 comma 2 della Legge 120/2010). Inoltre non si è mai capito perché gli strumenti rilevatori della velocità furono collocati sul versante della strada statale meno pericoloso.
I Gruppi di minoranza hanno stigmatizzato il comportamento della Amministrazione che ha testardamente continuato l’attività di notificazione dei verbali di accertamento di violazioni del Codice della strada derivanti dalla errata installazione e utilizzazione dell’autovelox, invece che annullarli in autotutela. Il confronto politico è stato e continua ad essere particolarmente acceso perché, come Gruppi di minoranza, deploriamo che l’Amministrazione abbia continuato a chiedere somme di denaro agli automobilisti nonostante l’illegalità dell’autovelox. Se esercitare il legittimo diritto di critica è diffamazione, tutti abbiamo diffamato!
L’apprendere che l’Amministrazione del Comune di Falconara abbia scelto le vie legali nei confronti di chi protesta e chieda spiegazioni la dice lunga sul costume politico dei nostri Amministratori. La querela non può non essere interpretata come una forma di intimidazione nei confronti di un Consigliere e ciò è intollerabile: le posizioni politiche vanno ribattute con le prese di posizione contrarie e non con le querele.
La critica politica non è diffamazione. Siamo al ridicolo, l’atteggiamento della Amministrazione di Falconara fa parte di una modalità di comportamento per cui non si accettano suggerimenti e critiche da parte delle minoranze: le opposizioni non hanno dignità di dialogo e confronto. La prova di ciò è riscontrabile nel cattivo funzionamento delle Commissioni consiliari e di come, fino ad oggi, sono state considerate le interrogazioni e le mozioni della minoranza: continuamente discusse fuori tempo massimo.
Per questo, come forma di protesta, abbiamo scelto di non partecipare al prossimo Consiglio, nella speranza che i cittadini si rendano conto dell’attuale Amministrazione, molto dedita alla mera ricerca del consenso immediato e poco incline a progettare il futuro della città.

SHORT LINK:
https://vivere.me/bHiu