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Inviano foto intime di minorenni e chiedono soldi: due truffatrici denunciate dalla postale

La truffa organizzata dalle due ai danni di cittadino dell'Anconetano inizia a cavallo tra il 2019 e il 2020, ed è inquadrabile come un caso di sex extorsion. La vittima navigando sul web clicca sul banner pubblicitario di un sito di incontri e successivamente entra in chat su WhatsApp con una ragazza che, dopo avergli chiesto foto del viso e parti intime, senza però ottenerne, gli invia sue foto intime e gli chiede 100 euro per un incontro. La ragazza si dichiara minorenne e a quel punto l'uomo interrompere la comunicazione. La giovane torna alla carica e gli chiede del denaro perché la detenzione delle foto costituisce reato.
L'uomo viene quindi contattato da una seconda donna che si dichiara la mamma della ragazza e gli chiede altro denaro per affrontare le spese dello psicologo cui chiederà aiuto per lo stato di prostrazione in cui è caduta la minore dopo il fatto. In totale 500 euro.
Per rendere più credibile la truffa, le due inscenano una finta denuncia alla Questura, fingendo di far comunicare con la vittima un funzionario dell’ufficio minori, ovviamente di sesso femminile. La falsa funzionaria con toni concilianti consiglia la vittima di pagare le spese per evitare che si proceda con la querela. La finta poliziotta si rende disponibile a fare da tramite con la denunciante per comporre il dissidio in maniera amichevole, dietro il pagamento della somma richiesta.
La vittima, convinta, effettua il pagamento della somma richiesta. Ma il giorno successivo, recandosi presso la locale Questura all’appuntamento con la sedicente funzionaria per avere chiarimenti sulla vicenda, scopre che la poliziotta non esiste. Scatta quindi la denuncia.
Le indagini condotte dalla postale hanno quindi permesso di risalire all'identità delle autrici dell'estorsione, le due giovani romagnole, con alle spalle numerosi precedenti per truffe del genere.

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