Falsi vaccini al Paolinelli, ai domiciliari altri due intermediari. Coinvolti anche due poliziotti

Si allarga l'inchiesta sulle false vaccinazioni al centro Paolinelli di Ancona
Nella giornata di lunedì la Squadra mobile di Ancona ha eseguito 35 nuove ordinanze di misure cautelari nell'ambito dell'inchiesta Euro Green pass sui falsi vaccini al centro Paolinelli. Le indagini dei poliziotti, coordinati dalla procura dorica, hanno portato all'individuazione di altre 28 persone che avrebbero pagato l'infermiere Emanuele Luchetti, attualmente in carcere, per fingere di somministrare loro il vaccino anti Covid per ottenere indebitamente il Green pass. Per tutti loro è scattato l'obbligo di dimora nel comune di residenza e di presentazione quotidiana alla Questura o Commissariato più vicino, con l'aggiunta del divieto di uscire di casa dalle 21 alle 6.
Secondo gli inquirenti queste 28 persone sarebbero state falsamente vaccinate al centro Paolinelli di Ancona tra fine dicembre e i primi di gennaio. Arrivavano da tutte le Marche ma anche da fuori regione, da Bologna, dal Napoletano, dall'Abruzzo e dalla Puglia. Tra i "clienti" di Luchetti colpiti dalle misure cautelari ci sono anche due poliziotti, entrambi in servizio al Commissariato di Civitanova: un 49enne residente a Porto Recanati e un 59enne di Tolentino.
Con la nuova ordinanza del gip sono finite agli arresti domiciliari altre due persone: Edmondo Scarafoni, pensionato fabrianese di 73 anni e Maria Francesca Lattanzi, operatrice balneare 52enne di Civitanova Marche. Sono accusati di aver fatto da intermediari tra Luchetti e le persone disposte a pagare pur di ottenere il Green pass senza vaccinarsi, al pari dei quattro già finiti ai domiciliari con le stesse accuse: l'avvocato anconetano Gabriele Galeazzi, il ristoratore civitanovese Daniele Mecozzi, l'imprenditore edile dorico Stefano Galli e la commesse romena Daniela Maria Zeleniuschi.
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Questo è un articolo pubblicato il 22-02-2022 alle 16:40 sul giornale del 23 febbraio 2022 - 956 letture
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