Contratti integrativi, la replica di Ospedali Riuniti ai sindacati

Riscontro al comunicato stampa redatto dall’intersindacale regionale delle sigle dei dirigenti medici (Fp Cgil, Cisl Medici, Fpl Uil, Fassid, Fesmed, Anpo, Fvm e Cimo) sul mancato avvio del dialogo con la direzione degli Ospedali Riuniti di Ancona circa i contratti integrativi aziendali di medici, dirigenti amministrativi e tecnici.
Preme sottolineare, innanzitutto, che, dalla mancata stipula di un contratto collettivo integrativo aziendale per le due aree contrattuali di riferimento non si può certo dedurre una mancanza da parte della Direzione Aziendale in termini di attenzione nella gestione dei rapporti sindacali. Costituisce una prova in tal senso il fatto che, durante l’anno 2021, si sono tenuti complessivamente ben 14 incontri fra la Delegazione Trattante di parte Aziendale e le OO.SS. dell’Area della Sanità e della Dirigenza P.T.A. ai quali va sommata, come previsto dai CCNL di riferimento tutta l’attività di “partecipazione” finalizzata ad instaurare forme di dialogo costruttivo tra le parti, la quale si è svolta sia sotto forma di “informazione”, sia sotto forma di “confronto, anche di livello regionale” nonché mediante l’istituzione dell’”organismo paritetico”.
A questi incontri se ne debbono aggiungere almeno altrettanti nell’area del comparto e in sede regionale. Non può considerarsi inoltre condivisibile l’affermazione secondo la quale la Direzione Aziendale “si sta di fatto rifiutando di stipulare i contratti integrativi aziendali” sia per l’Area della Sanità che per la Dirigenza P.T.A. Ciò in ragione del fatto che, innanzitutto, le materie che in base ai CCNL di riferimento costituiscono oggetto di contrattazione integrativa, pur nelle more dell’adozione di un contratto integrativo aziendale, sono state oggetto di separati accordi con le OO.SS.
A tal riguardo, si ricorda infatti che nel corso del 2021 sono stati sottoscritti, sia con le OO.SS. dell’Area della Sanità quanto per la Dirigenza P.T.A., accordi integrativi in materia di retribuzione di risultato correlato alla performance organizzativa ed individuale nonché il nuovo Protocollo d’Intesa disciplinante l’esercizio del diritto di sciopero, il funzionamento dei servizi pubblici essenziali e i relativi contingenti minimi di personale. Ultimo, ma non per importanza, l’impegno che tutti gli uffici hanno dovuto e continuano a mettere in campo nella battaglia al Covid-19. Si ricorda, infatti, che nel 2021 sono state espletate ben 101 procedure di reclutamento di personale fra avvisi, concorsi, mobilità e utilizzo di altre graduatorie di cui 14 per il personale del comparto e 87 per il personale della dirigenza, dovendo così far fronte, nel corso del 2021 a 911 assunzioni a fronte di 879 cessazioni.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-02-2022 alle 17:15 sul giornale del 24 febbraio 2022 - 190 letture
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