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Il Coordinamento Genitori Democratici all'amministrazione: "Centri estivi comunali? Sono un miraggio"

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centro estivo

Siamo al 13 giugno, la scuola è finita già da una settimana e del bando comunale relativo ai centri estivi non c’è traccia. Moltissimi bambini, con disabilità anche grave o gravissima, sono rimasti esclusi, le loro famiglie sono state costrette a rivolgersi altrove

"Siamo al 13 giugno, la scuola è finita già da una settimana e del bando comunale relativo ai centri estivi non c’è traccia. Nel 2017 già il 7 giugno il bando era uscito, 10 centri estivi erano attivi per l’accoglienza tra il 3 luglio e il 4 agosto per un totale di 520 bambini tra i 4 e 14 anni. L’anno scorso il 7 giugno il Comune aveva già pubblicato un avviso con date e fasce di età ed il 21 giugno aveva aperto le iscrizioni per un massimo di 294 bambini su 13 centri estivi attivi da 5 luglio al 30 luglio.

Quest’anno le famiglie ancora non sanno entro quando il bando verrà pubblicato, quanti centri saranno attivi, quanti posti saranno previsti e per quante settimane i centri resteranno aperti. Nell’attesa di avere notizie più precise le famiglie speravano di trovare posto almeno nei centri ricreativi comunali, aperti dal 6 giugno al 1 luglio e dal 29 agosto al 9 settembre.

Solo chi è stato svelto e fortunato ci è riuscito: l’amministrazione ha dato 24 ore di tempo alle famiglie per l’iscrizione, perché la notizia è comparsa sul sito del Comune il 24 maggio con termine di iscrizione 25 maggio, per due soli centri in tutto il territorio comunale (Trovamici in via Torresi e La Cicala in via Brecce Bianche) e per 50 posti totali di cui 6 in tutto per i disabili.

Moltissimi bambini, con disabilità anche grave o gravissima, sono rimasti esclusi, le loro famiglie sono state costrette a rivolgersi altrove.

Ma per chi ha figli con disabilità la situazione è grave: l’amministrazione comunale quest’anno ha chiesto tempo per decidersi a concedere le ore di educativa per la frequenza ai centri privati, con la conseguenza che i bambini disabili hanno potuto usufruirne soltanto con una settimana di ritardo mentre le famiglie sono costrette a pagarsi privatamente sia il centro estivo che, spesso, anche l’educatore visto che non sempre le ore risultano tutte coperte. Un servizio che sta diventando sempre più riservato soltanto “a chi se lo può permettere”.

È l’ennesima inaccettabile dimostrazione dello scarso interesse del Comune di Ancona verso le famiglie e verso le disabilità: i tempi e le modalità di organizzazione e comunicazione sono totalmente inefficienti ed inefficaci non solo rispetto ai centri privati, ma anche rispetto ad altre vicine amministrazioni comunali.

Dopo la privatizzazione dei nidi, dopo la non attivazione del tempo prolungato, del pre-scuola e del post-scuola, la misura è adesso colma e le famiglie si stanno attivando.




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Questo è un articolo pubblicato il 14-06-2022 alle 13:50 sul giornale del 15 giugno 2022 - 149 letture