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comunicato stampa

In Prefettura la conferenza regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza

4' di lettura

Il punto in materia di ordine e sicurezza pubblica nella regione Marche.

Presieduta dal Prefetto Darco Pellos, si è riunita nella mattinata odierna, la conferenza regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza, a cui hanno partecipato il Presidente della Corte d’Appello, il Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello f.f., il Procuratore distrettuale antimafia, i Prefetti di Ascoli Piceno, Macerata, i viceprefetti vicari di Fermo e Pesaro e Urbino, i Questori delle Province, i Comandanti regionali e provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri forestali, un rappresentante della Banca d’Italia e il Presidente della Commissione Regionale dell’Associazione Bancari d’Italia (ABI). Il consesso, su espresso mandato del Ministro dell’Interno che ne attribuisce il coordinamento al Prefetto del capoluogo, ha effettuato un’ampia e approfondita ricognizione delle iniziative adottate, delle sinergie operative e dei risultati raggiunti in materia di ordine e sicurezza pubblica nella regione Marche.

La disamina della situazione regionale si è incentrata preliminarmente sui temi di immediato allarme sociale, il contrasto alle forme di criminalità diffusa e predatoria per incrementare la sicurezza urbana. E’ emerso che a latere delle attività investigative e repressive, si è sviluppata un’intensa ed efficace attività preventiva che ha consentito di registrare una flessione del numero dei reati commessi in tutto il territorio marchigiano. Passando all’analisi specifica dei singoli reati, suscita preoccupazione lo spaccio delle sostanze stupefacenti e, pertanto, l’attività delle Forze di Polizia è concentrata ad intercettare i canali di distribuzione provenienti da altre aree geografiche. Nel campo della violenza di genere e la tutela dei minori sono state intraprese prassi operative per affrontare le problematiche senza trascurare nessun segnale di pregiudizio per la sicurezza delle persone. Numerosi sono stati i provvedimenti di prevenzione adottati dai Questori nei confronti dei componenti delle cosiddette baby-gang che rappresentano eclatanti manifestazioni di un diffuso disagio giovanile.

Rispetto a questo problema la risposta delle Istituzioni si è concretizzata in un dispositivo di presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine, nella sottoscrizione di protocolli, che hanno messo in moto circuiti di educazione alla legalità e sostegno a forme di marginalità e disagio giovanile. In tutta la regione resta alta l’attenzione al fenomeno del pendolarismo criminale che vede soggetti provenienti da altre aree geografiche rendersi responsabili di reati predatori e truffe nei confronti della popolazione più vulnerabile. La strategia di contrasto a questo fenomeno si sviluppa attraverso la implementazione dei sistemi di videosorveglianza e l’istallazione di telecamere OCR in grado di leggere il numero delle targhe dei veicoli in transito. Dall’analisi delle informative delle forze di polizia è emerso che in regione non sono presenti insediamenti di consorterie criminali di stampo mafioso capaci di permeare il territorio. L’attenzione rimane comunque alta per intercettare i reati spia o fenomeni di infiltrazione nel tessuto economico regionale, che risulta, in questo momento, da attenzionare a causa delle conseguenze economiche della pandemia e dell’incremento dei costi energetici. L

’impegno congiunto delle Prefetture e delle Forze dell’ordine è costantemente orientato al controllo della corretta gestione dei fondi pubblici attraverso il monitoraggio dei lavori per la realizzazione delle opere infrastrutturali, della ricostruzione post-sisma, nonché al controllo della filiera di gestione dei rifiuti. La prevenzione amministrativa antimafia è altresì indirizzata a evitare interferenze illecite nella realizzazione degli interventi del PNRR, nonché quelli per il ripristino dei danni dovuti alle criticità idrogeologiche che hanno colpito di recente una parte del territorio. Uno specifico approfondimento è stato compiuto attraverso l’analisi degli studi della Banca d’Italia che raccoglie le segnalazioni di operazioni sospette provenienti dal sistema bancario, ed è stato evidenziato che in tutta la regione il numero delle segnalazioni è in linea con le percentuali nazionali. In questo ambito le analisi effettuate da Banca d’Italia e ABI evidenziano che le segnalazioni sospette attribuibili al fenomeno dell’usura sono circa il 2% del totale.

Il fenomeno dell’usura, che potrebbe nutrirsi della crisi economica generata dalla pandemia e dall’incremento dei costi dell’energia e dei tassi di interesse, richiede una costante attenzione anche per gli scenari attuali che fanno ipotizzare una maggiore necessità di accesso al credito da parte di famiglie e imprese. Sulla base di queste considerazioni i Prefetti della regione hanno manifestato l’intendimento di implementare i contenuti del Protocollo regionale per il contrasto del fenomeno dell’usura che è stato sottoscritto nel febbraio 2021. Il Presidente della Corte d’Appello Catelli e il procuratore distrettuale antimafia Garulli hanno espresso apprezzamento per gli esiti della riunione e per l’opera delle forze di polizia evidenziando la necessità che i flussi informativi siano continui e sistematici. Un generale ringraziamento è stato espresso all’operato delle Forze di Polizia per l’impegno che è stato evidenziato nelle relazioni di tutti i Prefetti.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-11-2022 alle 18:40 sul giornale del 25 novembre 2022 - 112 letture