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comunicato stampa

Vecchio faro al Cardeto, Rubini (AIC): “No al ristorante, è una privatizzazione.”

2' di lettura

Francesco Rubini, candidato sindaco AIC: "Un ristorante infatti significa trasformare il faro, bene comune di tutti, in uno spazio ad uso esclusivo dei paganti con conseguente guadagno privato del gestore. Noi, invece, pensiamo che il faro non solo debba rimanere un bene pubblico a libera fruizione"

Come spesso accade in questa città, i copioni si ripetono come nella riproduzione stanca di sceneggiati già visti e già ampiamente bocciati dalla cittadinanza.

E così accade per le sorti del vecchio faro che, ancora una volta, viene proposto come possibile destinazione di un nuovo ristorante.

Tale soluzione, già bocciata più volte dalla cittadinanza, è in linea con una certa deriva di questi nostri tempi dove, stante l’incapacità di manutenere e riqualificare le aeree storiche e naturalistiche delle nostre città, si tenta in ogni modo di privatizzarle come se un bene storico paesaggistico potesse essere trattato come un bene patrimoniale qualsiasi.

Un ristorante infatti significa trasformare il faro, bene comune di tutti, in uno spazio ad uso esclusivo dei paganti con conseguente guadagno privato del gestore.

Noi, invece, pensiamo che il faro non solo debba rimanere un bene pubblico a libera fruizione, ma che debba, assieme all’intero parco del Cardeto, essere fatto oggetto di un piano complessivo di riqualificazione e rigenerazione urbana.

È bene inoltre che l’amministrazione, vista l’evidente necessità di dotare l’area di un punto bar e ristoro, si impegni al fine di determinare la condizioni necessarie per la riapertura del chiosco ai piedi del faro dove già in passato ha avuto grande successo il progetto “Fargo”.

Così facendo si tutelerebbe la libera fruizione del faro senza perdere la possibilità di offrire agli avventori del Cardeto l’opportunità di godere di un’area ristoro.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-03-2023 alle 17:03 sul giornale del 03 marzo 2023 - 128 letture