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Gli ruba il portafoglio ma il proprietario lo blocca grazie alle notifiche del telefono. Arrestato dalla Polizia perché recidivo

3' di lettura

Aggiornamento sul fatto di cronaca riportato ieri che ha visto protagonista un uomo nel tentativo di recuperare la propria postpay. Colto il responsabile sul fatto l'uomo riceva un pugno, riuscendo però a bloccare il colpevole fino all'arrivo della Polizia

Nella mattinata di ieri, la Squadra Volante della Questura di Ancona interveniva in Via Torresi in quanto un uomo segnalava che sul proprio telefono cellullare stavano arrivando svariati messaggi inerenti a transazioni da 20 euro con la propria carta Postepay, effettuati presso un tabacchi. I messaggi erano giunti nel corso della mattinata, mentre l'uomo si trovava a casa, quindi decideva di recarsi rapidamente presso il rivenditore indicato nelle transazioni.

Lì aveva notato un uomo che stava agendo sul distributore automatico delle sigarette. Tuttavia pensando di trovare la persona cercata all’interno dell’attività, era entrato nella tabaccheria. In tale frangente sul suo cellullare continuavano ad arrivare messaggi di altre transazioni sempre effettuate in Via Torresi. Uscito dal locale notava che l’uomo era ancora davanti al distributore e stava estraendo una carta Bancoposta. Il segnalante poteva scorgere gli ultimi numeri sulla carta, e intuiva trattarsi proprio della sua, pertanto, chiedeva all’uomo di mostrargli il Bancoposta, ma quest’ultimo ne dichiarava la proprietà tentando nel frattempo di allontanarsi. Determinato, cercava di fermare il sospetto truffatore, allungando il braccio destro sulla spalla sinistra dell’uomo per richiamare la sua attenzione ma di risposta, quest’ultimo, con un gesto fulmineo gli sferrava un pugno sul capo, provocandogli una ferita lacero contusa. L’uomo tentava quindi di darsi alla fuga in direzione Piazza Ugo Bassi, e nel tentativo di dileguarsi gettava a terra un portafogli, ma inciampava sul marciapiede cadendo rovinosamente a terra. In quel frangente arrivavano gli agenti, l’uomo veniva fermato e veniva richiesto l’intervento di personale sanitario che giungeva poco dopo.

Giunti celermente sul posto gli agenti notavano due soggetti che discutevano. Riportata la situazione alla calma, provvedevano a identificare le due parti, il richiedente, e un uomo di origini tunisine di 40 anni.

Effettuando una verifica tramite App, si constatava che erano stati spesi con transazioni da circa 20 euro, un totale di 392 euro. Tale importo veniva confermato dalle copie delle ricevute di fatturazione del distributore automatico ma anche degli acquisti effettuati all’interno del rivenditore, come confermato dal titolare. I poliziotti, nelle immediate vicinanze del distributore automatico, rinvenivano a terra numerosi scontrini fiscali da 20 euro rilasciati dallo stesso distributore, verosimilmente gettati dall’uomo all’arrivo della Polizia.

Il segnalante riferiva che le carte di sua proprietà sottratte erano tre e, trovate all'interno del portafogli gettato a terra, gli venivano contestualmente riconsegnate le carte di debito utilizzate dal reo nonché i documenti personali.

Gli operatori effettuavano una perquisizione personale nei confronti dell’uomo che dava esito positivo, in quanto veniva rinvenuta nelle tasche la merce acquistata con le carte.

Gli agenti procedevano, successivamente, a perquisizione locale presso l’abitazione dove veniva rinvenuto nella stanza in uso al reo un tablet che, a seguito di accertamenti, risultava essere provento di furto denunciato lo scorso maggio.

Accertati i fatti, l’uomo, con numerosi precedenti e pregiudizi di Polizia in merito ai reati contro il patrimonio, la persona e lo spaccio di sostanze stupefacenti, veniva tratto in arresto per indebito utilizzo di strumenti di pagamento, lesioni personali e ricettazione, con convalida all’odierna udienza ove è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere.

La misura cautelare si è resa necessaria stante la condotta criminosa nonché pericolosa dell’uomo, il quale risulta vivere con i proventi di condotte illecite, come dimostrato dai numerosi precedenti, e ciò risulta avvalorato dal fatto che solo pochi giorni fa lo stesso si era reso responsabile dei medesimi reati commessi ai danni di un altro soggetto. E per tali fatti è stato contestualmente deferito all’ A.G. competente.

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Questo è un articolo pubblicato il 03-03-2023 alle 20:34 sul giornale del 04 marzo 2023 - 456 letture