29 euro al giorno per richiedenti asilo non presenti nel Centri Accoglienza. 7 indagati e 3 misure cautelari per una cooperativa di Ancona

Secondo quanto ricostruito dalle indagini della Polizia di Stato grazie a false intestazioni nei registri presentati in Prefettura la cooperativa avrebbe ricevuto 29 euro al giorno per persone migranti che non erano realmente ospitate dalla azienda che gestiva alcuni CAS in Ancona
La Polizia di Stato di Ancona, a conclusione di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, ha eseguito l’Ordinanza di applicazione di 3 misure cautelari personali dell’interdizione temporanea di contrattare con la P.A. per la durata di 10 mesi a carico di tre di sette indagati in ordine ai reati di truffa aggravata in danno dello Stato, commessa in concorso e, contestualmente, è stata eseguita la misura cautelare reale del sequestro preventivo di 5 immobili siti ad Ancona, adibiti a centri CAS, nonché i relativi beni mobili in essi contenuti.
L’indagine, avviata nel 2021, aveva visto coinvolti sia i vertici che di alcuni dipendenti di una cooperativa onlus che si occupa prevalentemente dell’accoglienza dei migranti nell’ambito di contratti di appalto e convenzioni stipulate con diverse Prefetture, tra le quali quella di Ancona, svolgendo quindi la propria attività nei territori delle Prefetture interessate.
L’attività investigativa ha fatto emergere che il rappresentante legale e presidente del Consiglio di Amministrazione della società, in concorso con il vice presidente del Consiglio di Amministrazione e consigliere, insieme ad altri cinque dipendenti indagati nella stessa vicenda giudiziaria, con artifizi e raggiri consistiti nella falsa attestazione in appositi registri della presenza degli ospiti stranieri presso i Centri di Accoglienza di Ancona gestiti dalla predetta società cooperativa, inducevano in errore i funzionari della Prefettura di Ancona, così ottenendo l’indebito pagamento da parte dell’ente della somma pari ad euro 29,52 al giorno per ogni ospite segnalato come falsamente presente.
I mirati controlli della Prefettura e le perquisizioni eseguite dalla Squadra Mobile su delega della Procura della Repubblica di Ancona presso le sedi della cooperativa, permettevano di rinvenire e sequestrare numeroso materiale probatorio che andava a suffragare quanto già emerso nelle precedenti fasi dell’indagine.
All’esito di quanto emerso, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ancona, accogliendo quanto richiesto dalla Procura della Repubblica procedente, emetteva ordinanza di applicazione delle misure cautelari personali e reali. Nelle prime ore della mattinata del 7 giugno, il personale della Squadra Mobile di Ancona, ha raggiunto le residenze di tre dei sette indagati ai quali è stato notificato il dispositivo del GIP.
Nel contempo, sono state avviate e concluse le procedure del sequestro di 5 immobili adibiti a CAS per l’accoglienza di migranti, sequestro che ha visto coinvolti anche i beni mobili contenuti.
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Questo è un articolo pubblicato il 09-06-2023 alle 13:31 sul giornale del 10 giugno 2023 - 522 letture
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