Payback dispositivi medici, PMI Sanità: "La giustizia sta facendo il suo corso, continueremo la lotta"

Il 24 novembre u.s. il TAR del Lazio dispone il rinvio alla corte costituzionale degli atti riguardanti l'annosa questione del payback dispositivi medici.
Il Payback Sanità è una legge varata nel decreto aiuti del 2022 secondo la quale le Regioni che hanno sforato il tetto di spesa per i dispositivi medici nel triennio 2015/18 possono recuperare il 50% della spesa con un rimborso da esigere dalle aziende fornitrici. Nelle Marche la cifra calcolata dalla Regione è di uno sforamento di 292 milioni di euro. Il buco nazionale di 2,2 miliardi è stato in parte coperto dal governo Meloni con un finanziamento di 1,8 miliardi di Euro. La Regione Marche chiederà alle aziende fornitrici di dispositivi medici “solo” 136 milioni di euro. Questo quanto le aziende private avrebbero dovuto restituire alla casse regionali entro il 30 giugno 2023, in un’unica rata.
Il giudice amministrativo entra nel merito della costituzionalità della legge e solleva forti perplessità poichè sempre a giudizio del collegio del TAR la legge payback lede ben quattro articoli della costituzione: art 3, 23, 41 e 117. PMI Sanità esprime grande soddisfazione: “Finalmente la giustizia sta facendo il suo corso. La guerra non è vinta infatti sarà ancora un periodo di attivismo e lotta contro questo abuso legislativo chiamato payback. Siamo in trincea da un anno, abbiamo combattuto con tutta la forza e la convinzione ottenendo 7 mozioni regionali approvate all'unanimità dai consigli regionali delle Marche in primis e seguite da Veneto, Liguria, FVG, Sardegna, Trento e Sicilia. Confidiamo che la politica metta mano a questo gravissimo problema che oltre alla sopravvivenza di migliaia di aziende mette a rischio la distribuzione dei dispositivi medici salvavita negli ospedali. PMI SANITÀ continuerà la lotta in prima linea nelle regioni e al governo al fine di tutelare il diritto al lavoro delle migliaia di lavoratori d del settore, non è ammissibile che gli errori dei dirigenti amministrativi (che oltre tutto hanno incassato premi per la brillante gestione) ricadano sui privati che già sopportano una pressione fiscale schiacciante proprio per l’erogazione del servizio sanitario alla popolazione.”
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Questo è un articolo pubblicato il 05-12-2023 alle 11:16 sul giornale del 06 dicembre 2023 - 170 letture
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