Un sorriso a quattro zampe: il lavoro dell’Associazione Magical Pet

Lo scorso 25 maggio, in occasione della Giornata Mondiale dei Bambini, voluta da Papa Francesco, una ventata di gioia e colore ha abbracciato i piccoli pazienti del reparto pediatrico dell’ospedale “Murri” di Fermo, che hanno riso e scherzato con i clown dell’ass. Magicabula e con il pastore australiano Otto – guidato naturalmente dal suo coadiutore. Ma ciò che in gergo si chiama “pet therapy” non è solo il portare dei cani in contesti di fragilità e lasciarli a zonzo: dietro questi interventi si nascondono professionalità, una continua ricerca e – soprattutto – tanta passione.
La visita al Murri – la prima per l’associazione all’ospedale di Fermo - è stata un importante momento di gioco e svago per le bambine e i bambini. Interventi del genere permettono ai reparti di “spalancare le finestre”, di cambiare aria e trasformare completamente la percezione dell’ambiente ospedaliero, nonché il modo di viverlo al suo interno. L’intervento assistito con animali – ciò che volgarmente chiamiamo “pet therapy” – rientra nell’ambito delle co-terapie, quindi dei sostegni alle terapie sociali e sanitarie già in atto; ciò vuol dire che la pediatria non è l’unico ambito in cui cani come Otto possono operare: difatti Dina, Eva, Shaky e – appunto – Otto, gli operatori a quattro zampe dell’associazione Magical Pet, guidati dalla mano esperta di Maria Florio, Alessia Pieroni Mazzante e Giorgio Monterubbianesi, hanno rinfrescato l’aria anche di scuole, carceri e centri diurni che gestiscono patologie come l’Alzheimer.
L’associazione, nata come gruppo di lavoro nel 2017 per un progetto a chiamata voluto dalla Fondazione Salesi di Ancona, si è costituita ufficialmente nel 2019, e oggi rappresenta, proprio all’interno dell’ospedale pediatrico “Salesi”, il punto di riferimento per gli interventi assistiti con animali. La vocazione pediatrica è nel dna di Magical Pet, ma come già scritto, non è l’unica strada percorsa: numerosi sono i progetti messi in atto nelle scuole di ogni ordine e grado, dove l’effetto terapico e la conoscenza della pet therapy assumono un unico contorno, e dove l’intervento non ha mai un unico destinatario, bensì coinvolge tutti coloro che si trovano nell’ambiente, ed anche solo con uno sguardo, interagiscono con il cane. Importanti anche le visite in contesti dove la fragilità è una condizione quotidiana, come le carceri, le strutture residenziali per la salute mentale e i centri diurni per disturbi sensoriali o legati ad uno stato di demenza: Dina, Eva, Shaky e Otto, soprattutto in questi contesti, sono i veri costruttori di una relazione spontanea, naturale, in grado di abbattere le rigidità, le barriere e la freddezza che la malattia genera. E sebbene i singoli interventi siano studiati da una coppia coadiutore-cane specifica, il successo di uno, è il successo di tutta la squadra; il sorriso di uno, è il sorriso di tutti.
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Questo è un articolo pubblicato il 27-05-2024 alle 10:58 sul giornale del 28 maggio 2024 - 80 letture
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