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Arrestato a Como l'aggressore dell'avvocatessa

3' di lettura

È finito in manette l'autore dell'aggressione ai danni dell'avvocatessa.

La mattina in cui è avvenuto l'episodio di violenza, intorno alle 10:30, il legale stava uscendo dal parcheggio scambiatore degli Archi dove aveva appena lasciato la sua auto per recarsi in tribunale, quando è stata presa per il collo, alle spalle, dall’ex compagno di una cliente che assiste per una causa di separazione.

L'uomo, che da mesi minacciava l'ex consorte e il suo avvocato, ha tentato di strangolarla.

Alcuni passanti avevano udito le grida di aiuto della donna ed erano intervenuti per allontanare lo stalker che poi era scappato salendo a bordo di un autobus. La sua fuga era durata poco poiché era stato raggiunto dalla Polizia e portato in Questura.

La vittima si era recata al pronto soccorso per accertamenti e successivamente in Questura per sporgere denuncia.

La Procura di Ancona aveva chiesto per lo stalker due misure cautelari, firmate dai GIP Soni Piermartini e Carlo Masini: divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico e divieto di comunicazione.

Le ordinanze valevano anche per l’assistita dell’avvocatessa, ex compagna dell’uomo denunciato per atti persecutori. L’aggressore doveva stare ad almeno un chilometro di distanza da entrambe.

La Procura aveva aperto due fascicoli per stalking.

La Polizia di Stato ha dato esecuzione all’Ordinanza di aggravamento della misura cautelare disposta dal GIP presso il Tribunale di Ancona nei confronti del 41enne italiano, indagato in merito al reato di atti persecutori commessi nei confronti della ex compagna, che tuttavia non aveva ottemperato al divieto di comunicare con la vittima.

Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria prevede la sostituzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento con quella della custodia in carcere.

Da quanto appreso durante la fase investigativa condotta dal Commissariato di P.S. di Osimo e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, l’indagato, dopo essere stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento aggravata dal divieto di comunicare con la parte offesa, nei giorni successivi avrebbe contattato più volte la donna mediante le più comuni piattaforme di messagistica istantanea.

Nell’ultima settimana l’uomo aveva già aggredito fisicamente la ex compagna e successivamente anche il legale di quest’ultima, il tutto ingenerando un fondato timore per l’incolumità delle persone offese e quella dei loro familiari.

All’esito degli accertamenti svolti circa le violazioni della prima misura cautelare applicata all’uomo, il G.I.P. presso il Tribunale di Ancona, accogliendo la richiesta di aggravamento della misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica, disponeva l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

A seguito dell’attività info-investigativa condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, il 41 enne nel pomeriggio di mercoledì 9 aprile veniva rintracciato a Como dove gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Como davano esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere.

I provvedimenti eseguiti, costituiscono misure cautelari, disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui è ammesso mezzo di impugnazione ed il destinatario delle stesse è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

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Questo è un articolo pubblicato il 12-04-2025 alle 09:11 sul giornale del 14 aprile 2025 - 110 letture






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