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Camerano: le Terme dell'Aspio vanno all'asta, l'offerta minima e come partecipare

4' di lettura

Le Terme dell’Aspio a Camerano andranno all'asta.

Lo ha stabilito il Tribunale di Ancona, che ha dato seguito alle richieste del curatore della liquidazione dopo il fallimento dell’omonima società che gestiva l’impianto termale.

Di seguito la descrizione dell'asta:

TRIBUNALE DI ANCONA

PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE N. 52/2024

La Dott.ssa Sabrina Salati con studio ad Ancona, Corso Garibaldi 28, Curatore della Liquidazione Giudiziale n. 52/2024 “Terme dell’Aspio”, con sede a Camerano (AN) in Via delle Terme n. 5, iscritta al Registro Imprese al n. 00600890438

PONE IN VENDITA

il seguente LOTTO 1 – ASTA 9034

La cessione ha, ad oggetto, il complesso aziendale denominato “TERME DELL’ASPIO” così come sotto descritto. Il complesso aziendale è costituito da beni immobili, beni mobili e del contratto di gestione dei servizi sottoscritto con la società I.M.N.T. Terme dell’Aspio S.r.l, nonché della possibilità di sfruttamento delle acque termali di cui alla Concessione Mineraria denominata “Dell’Aspio” rilasciata alle Terme dell’Aspio S.r.l. con Decreto del Presidente della Regione Marche n. 5493 del 19/07/1990 e trascritta presso l’Ufficio Provinciale del Territorio, Servizi di Pubblicità Immobiliare al R.P. 9525 del 20/09/1990. Il contratto di gestione di servizi tra le Terme dell’Aspio S.r.l. e la società I.M.N.T. Terme dell’Aspio S.r.l., stipulato il 16/05/2012, con durata pari a dodici anni, è stato rinnovato in data 16/05/2024 per ulteriori dodici anni, con canone annuo iniziale di Euro 30.000,00 ridotto ad Euro 12.000,00 annui dal 08/01/2015.

Tra i beni ricompresi nell’alveo del complesso aziendale viene ceduto, altresì, l’impianto fotovoltaico di potenza pari a 368 kW.

Nella cessione del complesso aziendale non sono ricompresi i crediti vantati dalla procedura verso terzi né i debiti maturati dalla procedura verso terzi come indicato nella perizia di stima allegata a cui si rinvia.

Le Terme dell’Aspio sono dotate di quattro sorgenti di acqua salsobromoiodica storiche (i cosiddetti “pozzi”), tuttora attive e regolarmente autorizzate, salvo altre dislocate nell’area di coltivazione della Concessione Mineraria denominata “Dell’Aspio”. La Concessione Mineraria ha durata trentennale, a norma del Decreto Legislativo 152 del 3 aprile 2006 entrato in vigore in data 29/04/2006 (T.U. Ambiente), la cui prima scadenza è prevista per il 2036 rinnovabile automaticamente di ulteriori 30 anni a norma dell’art. 15 della L.R. 32/1982 Regione Marche (Disciplina della ricerca, coltivazione ed utilizzazione delle acque minerali e termali della Regione Marche).

La Concessione si estende su una superficie originaria complessiva dell’area di coltivazione pari a ha 7.22,91. Tale area dovrà essere oggetto di nuova perimetrazione a cura dell’aggiudicatario.

I quattro pozzi principali, dotati di autorizzazione ministeriale, sono i seguenti:

- Sorgente S. Maria: bibita in situ, nulla osta Ministero dell’Interno del 09/07/1927;

- Sorgente Regina Coeli:

bibita in situ, nulla osta Ministero dell’Interno del 09/07/1927

Autorizzazione per terapia inalatoria

Decreto Min. San. N. 2603 del 05/09/1989

DPGR n. 93 del 17/01/1990

- Sorgente Nuovo: bibita in situ, nulla osta Ministero dell’Interno del 09/07/1927;

- Sorgente Forte: bibita in situ, nulla osta Ministero dell’Interno del 09/07/1927.

Le pertinenze, ai sensi dell’art. 17 della L.R. 32/1982 a servizio della Concessione sono:

- n. 5 pozzi situati nella parte storica dell’area di coltivazione;

- n. 3 pozzi sondaggio di nuova realizzazione, autorizzati con DGR 3822 del 16/12/1996 ricadenti nell’area di coltivazione ove è stato realizzato l’impianto fotovoltaico;

- la presenza di drenaggi superficiali a servizio dei 5 pozzi storici;

- la rete di tubi di pompaggio per la mescita situata nell’edifico storico individuato con la forma di “mezza luna”;

- la rete di adduzione all’edificio cure con tutta l’impiantistica di distribuzione situato nel sottotetto e in parte nel piano terra;

- la vasca di raccolta in muratore (detta “grotta”), presente nell’edificio storico, per la conservazione e distribuzione della risorsa;

- aree di salvaguardia dei pozzi primari con aree salmastre in presenza di acqua salsobromoiodica.


Prezzo base: Euro 625.194,00

Offerta minima: Euro 468.896,00

Rilancio minimo di gara: Euro 5.000,00

Si precisa che in fase di presentazione dell’offerta e di rilancio in aumento in caso di gara non è consentito l’inserimento di importi con decimali.

Il compenso spettante ad Abilio s.p.a. è costituito da una commissione calcolata con metodo regressivo per scaglioni sul valore di aggiudicazione (leggere l'avviso di vendita).


PROCEDURA DI VENDITA TELEMATICA CON MODALITA’ ASINCRONA

(possibilità di ricezione offerte esclusivamente in via telematica, ex art. 24 D.M. 32/2015)

sul portale www.venditegiudiziarieitalia.it

Le offerte telematiche di acquisto devono pervenire dai presentatori dell’offerta entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 21 maggio 2025 mediante l’invio all’indirizzo PEC del Ministero offertapvp.dgsia@giustiziacert.it, utilizzando esclusivamente il modulo precompilato reperibile all’interno del portale ministeriale http://venditepubbliche.giustizia.it.L’offerta telematica si intende depositata nel momento in cui viene generata la ricevuta complete di avvenuta consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministero della Giustizia.

L’asta asincrona si svolge sul sito www.venditegiudiziarieitalia.it dal giorno 22/05/2025 al giorno 29/05/2025 alle ore 12:00 salvo la presentazione di ulteriori rilanci.

D seguito il link alla pagina dell'asta: Asta 9034 Vendite Giudiziarie Italia




Questo è un articolo pubblicato il 19-04-2025 alle 15:58 sul giornale del 22 aprile 2025 - 500 letture






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