Sciopero e del presidio di USB Lavoro Privato: oltre 150 partecipanti ad Ancona

Le Federazioni USB Lavoro Privato di Ancona, Fermo e Ascoli esprimono grande soddisfazione per la riuscita della giornata di mobilitazione nazionale.
Lo sciopero del personale socio-sanitario, scolastico e delle cooperative sociali ha registrato un’altissima adesione nelle Marche e una straordinaria partecipazione al presidio organizzato presso la Prefettura di Ancona, dove oltre 150 lavoratori e lavoratrici hanno manifestato compatti, come riportato anche da fonti della DIGOS.
Una delegazione USB è stata ufficialmente ricevuta dal Capo di Gabinetto del Prefetto di Ancona, al quale sono state consegnate le motivazioni dello sciopero e le richieste urgenti del settore.
Il lavoro cooperativistico, sempre più diffuso nei settori a bassa tutela, è purtroppo diventato sinonimo di precarietà, sfruttamento e bassi salari. Questo sistema continua a scaricare il peso dei tagli e del profitto sulle spalle di chi ogni giorno garantisce servizi essenziali alla collettività, riducendo diritti e garanzie contrattuali.
In particolare, USB ha denunciato con forza la vergognosa situazione del part-time ciclico verticale, che priva migliaia di lavoratrici e lavoratori del diritto alla retribuzione e agli ammortizzatori sociali nei mesi di sospensione estiva delle attività scolastiche. La cancellazione del già insufficiente bonus di 550 euro, unica forma di sostegno durante i mesi non lavorati, ha aggravato una condizione già insostenibile. Oggi questi lavoratori rimangono senza stipendio, senza contribuzione previdenziale e, di conseguenza, subiscono un danno irreparabile sulla maturazione del diritto alla pensione.
Il Governo ha inoltre tradito le aspettative di stabilizzazione del settore, accantonando il disegno di legge per l’internalizzazione del personale, lasciando lavoratori e lavoratrici nell’incertezza e demandando tutto alla discrezionalità di Comuni e Regioni.
In un contesto di aumento del costo della vita, i rinnovi contrattuali si sono dimostrati insufficienti a garantire nemmeno il recupero salariale sull’inflazione, portando a un vero e proprio impoverimento di chi svolge un lavoro fondamentale, ma troppo spesso invisibile.
USB ha ribadito che è inaccettabile che, mentre il Governo destina fondi crescenti alle spese militari, non si trovino risorse per garantire la dignità e la giustizia sociale a migliaia di lavoratrici e lavoratori dei servizi socio-scolastici.
La mobilitazione di oggi rappresenta una tappa importante di una vertenza che non si fermerà finché non verranno accolte le nostre richieste:
- Internalizzazione immediata del personale del settore scolastico-sociale
- Accesso garantito alla NASPI e al FIS nei periodi di sospensione lavorativa
- Un sostegno economico strutturale: un bonus pari alla retribuzione media dell’ultimo anno o un reddito minimo garantito di almeno 1000 euro per ogni mese (o frazione) non lavorato
- Introduzione del salario minimo a 12 euro l’ora
USB Lavoro Privato Marche, forte del successo di questa giornata di lotta, continuerà a essere al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici fino al raggiungimento di risultati concreti. La giornata del 13 maggio ha dimostrato che la partecipazione e la determinazione collettiva possono fare la differenza.
USB c’è, continua la battaglia!


Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-05-2025 alle 08:12 sul giornale del 15 maggio 2025 - 57 letture
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