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comunicato stampa

Andrea Raschia: "La Giunta degli eventi, i Referendum, le Marche"

4' di lettura

"Settimana da dimenticare. Per l'amministrazione dorica un pieno di criticità": titola la stampa locale elencando i numerosi casi irrisolti.

Domanda spontanea: cos'altro pretendere dalla "Giunta degli eventi"?

Si potrà dir tutto, ma in materia non scherza. Sa mettersi in mani giuste. In particolare quelle della banda di Popsophia: dai musicisti della Factory alla direzione artistica, tutta gente che sa il fatto suo!

Poi, una volta augurata la buonanotte ai suonatori ecco che iniziano i dolori.

Si aprono voragini, dice l'opposizione che denuncia disastri. Ma senza una svegliata, ahimè, la vedo dura a recuperare terreno perduto. E ricucire quel solido e duraturo rapporto con la Città, andato via via deteriorandosi. Ha pesato stanchezza nei precedenti amministratori, giunti alla conta elettorale imbolsiti, "fuori forma", spazientiti e troppo sicuri di sé.

Stanchezza colta dagli elettori che hanno espresso con forza il desiderio di mettere fine a quella storia. Triste epilogo per una Città democratica e antifascista la cui guida è stata regalata alla destra. Che non ha fatto altro che aspettare seduta lungo la riva del fiume...

Non ha fatto altro. Tanto più possiam affermarlo a ragion veduta, oggi, a due anni di distanza! Città dal governo fiacco, senza un disegno. A volte ci si domanda se sia in grado di gestire quanto meno l'ordinario; di guidare il Porto o viceversa se sia il Porto a guidare il Capoluogo...

Cosa servirebbe adesso?Mettersi in discussione -passaggio saltato!- con dovuta autocritica. E poi coinvolgere le persone, incontrarle nei quartieri ove qualcosa sembra muoversi. A Tavernelle in centinaia si sono ritrovati in assemblea per esprimere seria preoccupazione e gridare No all'impianto di cremazione il cui iter è stato avviato con eccesso di faciloneria.

Federica Fiordelmondo, neo eletta segretaria del PD, ha dichiarato che è ora di rimettersi in moto. Cos'altro si aspetta? Mancano tre settimane al primo appuntamento con le urne. 8 e 9 giugno: i Referendum su Lavoro e Cittadinanza rappresentano la palestra della nostra Democrazia. Occasione per restituire Diritti; e parlare con i cittadini, trasmettere voglia di tornare protagonisti. Nello stesso tempo mettere sul tavolo idee, proposte, magari presentare facce nuove capaci di ascolto soprattutto, e con umile spirito di servizio. Pensare di affidarsi solo ai social, peraltro abitati da figuri ognuno dei quali racconta la propria verità -in barba alla realtà dei fatti- è battaglia persa!

È la realtà: se cambi punto di osservazione non va certo meglio. Le Marche: territorio disastrato, economia in declino, produzione industriale da mesi ormai in picchiata, sanità quasi a pezzi. Eppure, a sentir l'Acquaroli, "va tutto bene madama la marchesa". Sciorina dati "buoni per il Lotto" secondo alcuni. Intanto passano settimane, mesi, ormai prossimi al voto regionale (21-22 settembre): come si pensa di cambiar musica e suonatori? Incrociando le dita? Raccogliendo pezzi di "Base popolare" (per carità, tutto fa brodo)? Oppure provando ad allargare un consenso indispensabile per ribaltare previsioni di sondaggi tutt'altro che rassicuranti per il centrosinistra?

Servono certo alleanze ampie, ma contenuti forti per realizzare autentica discontinuità. E non solo con l'attuale destra. Ma con una intera stagione politica (che viene da lontano) priva di ambizioni volte a realizzare il Bene comune, non di rado sensibile… ai beni privati.

Se la sfida è di questo livello occorre visione e con essa una squadra coerente e adeguata. Non basta un candidato Presidente ancorché onesto, di qualità e di buona volontà. Occorre aprire porte e finestre, mobilitare la Società civile disinteressata al piccolo cabotaggio ma capace, in tante individualità anche di spicco, di mettersi a disposizione di un autentico cambiamento. Saper ascoltare i contributi che provengono dal mondo dell'Università e della formazione, delle professionalità non corporative che il mondo della Sanità, dell'informazione, dell'Arte, dell'Associazionismo, delle forze sociali, ha prodotto in questa Regione: occorre dare un segnale che si vuol lavorare in questa direzione con coraggio, entusiasmo e buona fede, evitando la solita raccolta di adesioni dei soliti noti.

Rompere questa cappa di continuismo, per risollevare la Democrazia, riconquistar la fiducia delle persone, rivitalizzando la Partecipazione. E restituire valore e significato alla Politica, strumento efficace per battere apatia e indifferenza e riavvicinarla al mondo abitato dai cittadini.

Solo così si può riprendere quel luminoso cammino indicato dalla nostra Costituzione.

Il tempo per far prevalere l'interesse generale stringe...





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-05-2025 alle 11:44 sul giornale del 16 maggio 2025 - 283 letture






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