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comunicato stampa

Andrea Raschia: "Non c'è tempo da perdere. Corriamo verso un burrone!"

6' di lettura

Una cosa è certa. Matteo Ricci vuol vincere.

Del resto, secondo alcuni, l'unico in grado di riuscir nell'impresa, di ribaltar pronostici. Ipotesi sempre più avvalorata dall sue ferme intenzioni e volontà di costruire uno schieramento attrezzato a tal scopo. Nessuno escluso. Diciamo, come avvenuto -con successo che ha del clamoroso- sabato scorso per l'elezione dei CTP. Organismi di partecipazione, pur avvolti da colpevole silenzio, capaci comunque di suscitare inaspettato interesse nelle persone che, per la cronaca, hanno premiato largamente le liste di centrosinistra. C'è di che riflettere. No?

A quanto pare, anche Ricci sembra esser riuscito nell'impresa di tener assieme soggetti potenzialmente coerenti con prospettive di cambiamento (Calenda non fa testo, ovviamente), valorizzando peculiarità e differenze, riconoscendo pari dignità. "18 realtà politiche a sostegno", riporta oggi l'ANSA.

Il contrario di quanto visto finora, ad altri livelli, e che ha portato forze di trasformazione ad annullarsi reciprocamente indirizzandole verso cocenti sconfitte. Ancora brucianti, per il Paese, per le Marche e la Città. Risultato? Tutto è peggio di prima, indiscutibilmente! Tanto più in un contesto generale di incertezza, di tempi difficili, complicati come non mai, ove servirebbero doti generose di equilibrio e buonsenso. Troppo lontane da chi esercita responsabilità di governo oggi.

Di fronte ad uno spettacolo tanto inadeguato offerto sin qui dalla politica, chiusa in sé stessa, autoreferenziale e incapace di rinnovarsi, comprensibile ma illusoria è stata la volontà di elettori sfiduciati di affidarsi al pifferaio di turno. È accaduto purtroppo con Renzi, poi Salvini e infine Meloni. Generando come conseguenza un vortice di crescente delusione. Un rischio per Democrazia e coesione sociale.

Serve piena consapevolezza di ciò per fare graduali ma decisi passi avanti. Processo unitario da consolidare, certo, ma soprattutto è necessario riallineare politica e comune sentire dei cittadini. Politica da intendersi come missione di servizio, nell'eclusivo interesse generale.

Autocritica seria, dunque, per evitare errori del passato.

Aver ascoltato il candidato nei mesi scorsi esprimere con nettezza questi concetti è stato un buon viatico. Rassicurante, si direbbe. E primi risultati si misurano, lo premiano.

Ora, però, guai ad allontanarsi dal cammino tracciato, cammino che deve riprendere quel bisogno di radicale cambiamento nello spirito dei valori costituzionali. Da declinare con coerenza e fermezza. Sempre. Ad ogni livello.

È di ieri l'altro l'intervista rilasciata da Ricci a commento di alcune prime anticipazioni programmatiche.

Anticipazioni di assoluto rilievo, significative novità frutto di apprezzabili sensibilità su temi ambientali di forte impatto specie nel Capoluogo: Area marina protetta, molo Clementino e Stazione marittima. Un ribaltamento di posizioni che ha messo in ambasce il PD anconetano, sotto il fuoco di stampa non proprio amica: non era certo passato inosservato il sostanziale cambio di rotta.

Passo quanto meno necessario dal momento che quelle posizioni, arretrate, a suo tempo sono uscite sonoramente sconfitte dalle urne. Palpabile l'imbarazzo nel gruppo dirigente locale, evidentemente ancora in ritardo nel cogliere l'aria che tira.

Chi non cambia mai idea non cambia mai niente!

Matteo Ricci ha invece prontamente ribadito punti programmatici forse di non diretta e immediata competenza regionale, ma che più di altri danno il senso del taglio col passato. Un senso di vera e assoluta discontinuità! A noi piace comunque pensare che temi del genere siano di stretta pertinenza regionale. Con Sanità e Trasporti, l'Ambiente è materia di un positivo regionalismo pensato per promuovere e orientare scelte compatibili con il cambiamento climatico, l'efficienza energetica e la gestione di risorse naturali.

A voler essere pignoli potremmo dire che si è lasciato andare ad un eccesso di amor patrio spingendosi a manifestare vicinanza all'ex Sindaca, voluta a tutti i costi nella squadra, pur responsabile di quelle scelte disastrose.

Candidatura definita "fondamentale, per esperienza amministrativa e vigore".

È comprensibile, si conoscono, si stimano, un segno di umana solidarietà. Oltreché messaggio ad un partito ancora diviso nel quale pesano amicizie controverse che segnano ancora confini e finiscono per allontanare: chi è vicino a Galeazzi non lo è a Sturani, né può esserlo a Gramillano, men che meno a Mancinelli. Ripenso a mio padre Ennio, amico di tutti, capace di autonomia di giudizio. Uomo libero!

Diatribe ormai vuote, segnate da caratteri spigolosi, eredità di storie da lasciar alle spalle.

Encomiabile, dunque, lo sforzo per tentare di ricomporre, mettere assieme ogni anima affinché tutti si sentano coinvolti e partecipi del progetto: governare una comunità, rendendola protagonista, e innovando profondamente col passato. Non solo recente! Si cambia musica, spartito e suonatori! Per una azione di governo diversa, negli obiettivi e nei metodi.

Adesso non c'è tempo da perdere. L'hanno ricordato da ultimo ieri sera due tra i più illustri e prestigiosi studiosi, Roberto Danovaro e Mauro Gallegati, di fronte ad una platea attenta e preoccupata. A Sirolo in occasione della presentazione del loro libro "Rigenerare il Pianeta".

Un grido di allarme e al tempo stesso un messaggio di speranza rivolto a tutti noi. Il modello di sviluppo sta portando al collasso l'umanità. Si deve ripensare, è iniquo, arricchisce pochi, impoverisce molti, avvelena tutti e ci accompagna verso la distruzione.

Serve un pensiero nuovo che contrasti l'ignoranza al potere, in grado di prendersi cura del pianeta, assicurare il benessere nostro e delle generazioni a venire.

La Politica deve tornare ad occuparsi concretamente, in modo serio ed efficace, della vita delle persone perseguendo tenacemente una diversa idea di società.

Corriamo verso un burrone.

Non agire ha un costo, un costo sociale incommensurabile. Abbiamo tutti bisogno di respirare aria pura, di clima vivibile, di mangiare cibo sano e bere acqua pulita!

È il valore della natura. Bene comune. Un capitale sociale che produce benessere.

L'Area marina protetta vale più di 20 bandiere blu! Certificazione internazionale che incrementa valore del nostro territorio.

Non toglie nulla. È una cassaforte. E regole. Regole contro pesca illegale ed attività vietate. E controlli a tutela e valorizzazione di un capitale naturale

Motore della nuova economia.

Chi avversa questa prospettiva appartiene al medio evo.

Il mondo va avanti, la politica non può star ferma. Deve guidarlo!

Matteo Ricci e la coalizione diano il segnale da molti atteso: aprano la discussione sui punti del programma appena definito; coinvolgano la Società, il mondo sindacale, della Cultura e dell'Università; verifichino con i cittadini e le comunità coinvolte proposte e progetti per garantire davvero la Rinascita delle Marche.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-07-2025 alle 14:11 sul giornale del 05 luglio 2025 - 343 letture






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