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comunicato stampa

Ciccioli (Fdi-Ecr): “La scelta della Fondazione Cariverona di sganciarsi dalla provincia di Ancona è una ferita per l'intero territorio"

3' di lettura

“La scelta della Fondazione Cariverona di sganciarsi definitivamente dalla provincia di Ancona, dopo 36 anni di presenza storica, è una ferita inferta alla coesione regionale, al tessuto sociale, culturale e istituzionale della città capoluogo e di tutta l’area vasta che vi gravita intorno.

Una scelta strategicamente miope e fortemente penalizzante, come ha evidenziato anche Aristide Corazzi (Presidente del patto di sindacato degli azionisti di Cattolica Assicurazioni), e che si tradurrebbe in una perdita secca di almeno 3,5 milioni di euro annui per il nostro territorio. Risorse vitali per sostenere il Parco del Conero, l’Università Politecnica delle Marche, la Fondazione Muse, il mondo del volontariato e numerosi altri presidi di coesione sociale.

In cambio, si propone una cifra una tantum di 35 milioni, da trasferire a un soggetto – la Fondazione Carifac – il cui patrimonio oggi è inferiore ai 50 milioni e le cui capacità erogative sono oggettivamente limitate. Si cancella un flusso stabile e strutturato di risorse, in favore di una dote temporanea e di una modifica di facciata nella denominazione dell’ente, che vedrebbe affiancato il nome di Ancona a quello di Fabriano. Ma Ancona non può essere declassata a un titolo onorifico. È capoluogo di regione, centro nevralgico della vita amministrativa, culturale e universitaria delle Marche. Per questo rinnovo con fermezza il mio appello: alla Fondazione Carifac, perché nella sua responsabilità c’è l’obbligo della lungimiranza, ritorni sui suoi passi, evitando una resa e una svendita di un patrimonio collettivo; al Ministero dell’Economia e delle Finanze, affinché non avalli un’operazione così aggressiva contro una parte così importante del Paese.

Come già formalizzato nelle due lettere indirizzate al ministro on. Giorgetti, che pensa con il silenzio di avallare questa operazione, e tuttora prive di risposta, ritengo che il dossier meriti attenzione urgente. Il parere legale acquisito, redatto da uno studio di comprovata autorevolezza, evidenzia dubbi di legittimità giuridica dell’operazione e solleva interrogativi pesanti sulla correttezza procedurale e istituzionale del processo in corso. La sproporzione nella rappresentanza (1 consigliere su 25 nel CDA di Cariverona per il territorio anconetano) e la mancanza di motivazioni gravi e fondate rendono questo disimpegno non solo inaccettabile politicamente, ma anche vulnerabile sul piano della legittimità.

Liquidare il contributo storico dell’ex Cassa di Risparmio di Ancona per un valore simbolico pari al 25% del suo peso reale – appena 30 milioni contro i 120 che ha generato in trent’anni – è un atto che grida vendetta sotto il profilo etico, economico e istituzionale. Ritengo che sotto i 90 milioni di trasferimento effettivo non ci siano le condizioni minime per considerare l’accordo equo. Solo così si potrà garantire alla Fondazione Carifac un rafforzamento reale e al nostro territorio una continuità nella progettualità sociale e culturale. Diversamente, l’unica via sarà quella del ricorso istituzionale e legale, in tutte le sedi opportune. Insieme ai rappresentanti del territorio, continuerò a battermi affinché la provincia di Ancona non venga marginalizzata né sacrificata sull’altare della semplificazione burocratica o degli equilibri territoriali altrui”.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-07-2025 alle 16:42 sul giornale del 05 luglio 2025 - 28 letture






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