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comunicato stampa

Nuovo Piano Portuale e terminal croceristico al molo Clementino

3' di lettura

L’Autorità Portuale di Ancona continua a citare il terminal croceristico al molo Clementino senza mai chiarire a che punto è il procedimento autorizzativo.

Il nuovo PRP è al vaglio del Ministero dell’Ambiente ed ha concluso la fase di raccolta delle osservazioni che le istituzioni pubbliche hanno espresso sul piano. Premesso che nessun Ente è entrato nel merito dello sviluppo croceristico del porto di Ancona proposto dall’Autorità Portuale, è però indubbio che tutti hanno guardato con attenzione alla scelta della localizzazione di tale funzione al molo Clementino, cioè nella punta estrema del porto storico, vicino alla zona abitata e la più lontana dagli accessi stradali, di modo che per raggiungerla il traffico è costretto a percorrere tutto l’arco portuale dove si aaccia la città storica, aggiungendo altro inquinamento a quello già esistente.

A tale proposito vale la pena ricordare che già dalla pubblicazione dello studio epidemiologico del 2021 è noto che, a causa dell’inquinamento, Ancona conta 110 morti prematuri all’anno. Dunque, con leggi e regolamenti alla mano, gli Enti hanno guardato il nuovo PRP alla luce del principio del DNSH, ovvero “Non causare danni significativi all’ambiente”. Questo principio è ormai entrato a far parte dei parametri con i quali le leggi valutano i progetti le cui realizzazioni possono causare un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute delle persone.

Questo principio è perfettamente in linea con il dettato della nostra Costituzione che all’art. 41 introduce i limiti dell’iniziativa economica pubblica e privata non solo quando va a discapito della salute ma anche dell’ambiente: “L’iniziativa economica pubblica e privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana”. Con questi parametri il progetto del terminal croceristico al molo Clementino mette in luce tutte le sue ambiguità puntualmente rilevate dalle osservazioni e alle quali ora l’Autorità Portuale dovrà rispondere.

Finalmente sapremo che cosa sarà fatto per scongiurare i danni sanitari e ambientali scientificamente accertati che queste grandi navi causano negli scali in cui approdano, tanto che i loro ormeggi, nei porti dove esistenti, vengo spostati lontano dai centri abitati. Anche il Ministero della Cultura ha stilato le sue prescrizioni al nuovo PRP e in merito alla previsione della realizzazione della futura “Penisola” ha affermato a chiare lettere che in questo nuovo ampliamento dovrà essere valutata la collocazione della funzione croceristica prevista al molo Clementino, al fine di ridurre gli impatti negativi sui monumenti e sulle qualità paesaggistiche che insistono sul porto storico.

In conclusione, ci sembra che con la cosiddetta “Penisola” il nuovo PRP si proietti verso il futuro e, insieme alla elettrificazione delle banchine, all’allontanamento degli ormeggi dal porto storico e alla realizzazione delle infrastrutture di ultimo miglio, propone una decongestione della città dall’inquinamento, mentre con la conferma del terminal croceristico al molo Clementino contraddice in modo evidente quella chiara linea di sviluppo.

D'altronde l’idea del terminal croceristico al molo Clementino è nata dieci anni fa e già allora è sembrata una scelta poco giustificata sia per l’importanza monumentale dell’area, ma anche per la nuova mole di traffiico che tale destinazione avrebbe comportato; nel 2019 quella stessa idea denunciava tutta la sua insensatezza dichiarando apertamente danni sociali e sanitari alla popolazione, ma ottenendo il sostegno della amministrazione Comunale dell'epoca con la delibera consiliare n. 50; oggi, nel 2025, la stessa scelta appare, alla luce delle conoscenze mediche, scientifiche e legislative attuali, un ritorno al passato più buio del medioevo.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-10-2025 alle 08:15 sul giornale del 08 ottobre 2025 - 193 letture






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