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comunicato stampa

Andrea Raschia: "La democrazia è in pericolo! Si reagisca presto, assieme e con coraggio"

4' di lettura

Dopo le Marche, ecco la Toscana in archivio.

Ad ascoltare certi commenti par di capire che il successo della sinistra sia sempre scontato, l'affermazione della destra desti stupore. Fatto che, evidentemente, deve meravigliare gli stessi protagonisti a fronte di risultati dell'azione amministrativa di gran lunga lontani dagli obiettivi, se non scadenti.

Un primo dato, infatti, balza agli occhi e offre spunti utili a comprenderne l'esito. In Toscana sembra vincere un modello di buon governo non a caso premiato da record di preferenze. La condizione delle Marche è tutt'altra: regione in declino, "decadente" dicono i bilanci, con assessori Sanità, Lavoro e Viabilità bocciati dalle urne! E a fronte di ciò? Forze e gruppi consiliari d'opposizione assorbiti solo da attività istituzionali senza relazioni costanti, né rapporti coinvolgenti, con territorio, cittadini e utenti. In una parola: elettori! Sperare di mobilitarli in poche mosse, entusiasmarli con "comizi d'amore", è pia illusione. Inspiegabile davvero! Come non capirlo?

Ma a pesare in entrambi i casi, e ciò deve preoccupar seriamente, è soprattutto l’astensionismo crescente. Un deserto l'affluenza, ormai puntualmente scandito ad ogni appuntamento elettorale. Del resto cos'altro attendersi quand'anche il recente rapporto ISTAT rileva, a conferma di ciò, enorme sfiducia verso partiti e politica, decisamente ultimi nel gradimento popolare. Al primo posto Vigili del Fuoco. Come dar torto? Lì se chiami partono a sirene spiegate. Salvaguardano il Bene comune, a rischio della propria incolumità.

Ciò nonostante, a destra si celebrano fastose iniziative di governo e Premier a far cessare il drammatico sterminio di Gaza -iniziative peraltro scarse, al pari di quelle europee, se non inesistenti con l'aggiunta del fastidio per lo scatto di indignazione e umanità di tante piazze. Milioni di persone a chiedere un impegno per la Pace, diritti e solidarietà.

A sinistra invece, non paghi, ecco i riformisti PD a reclamar maggior peso e denunciar rischi di radicalizzazione del partito!?! I galli di Renzo. Con Pina Picierno, dall'alto scranno europeo, e un redivivo Paolo Gentiloni (scampato fortunatamente alla rottamazione renziana) ad aprir le ostilità. Ahinoi, questo è lo stato delle cose! E quando si offre tale spettacolo non ci si meravigli se gli spettatori paganti cambiano poi canale.

Non ci si arrovella per riflettere, comprendere davvero per reagire adeguatamente. L'area del non voto non è rifiuto della politica, ma di questi partiti e di questa politica! In mano a gruppi ristretti per la cura di interessi particolari, se non di bottega. È noto che il PD conta a Senigallia poco più di un centinaio di iscritti. Erano 2mila gli iscritti al PCI. Ancona ne contava 4,5mila.

Non fosse in gioco la Democrazia ci metteremmo comodi in poltrona anche noi. A proposito: quanti l'hanno davvero costruita a prezzo di sangue versato, dolore e sacrifici hanno scritto nella legge fondamentale -la Costituzione!- ciò che deve alimentarla: impegno quotidiano per mantenerla vitale e attiva partecipazione attraverso i partiti, popolari e di massa. È quanto i meno giovani hanno sperimentato. Partiti guidati da Leader responsabili, con a cuore la coesione sociale. Statisti veri. Donne e uomini di levatura straordinaria.

La storia racconta, tra le esperienze realizzate, quella del PCI ove convivevano pensieri e militanti di diversa estrazione culturale e politica.

Nel dopoguerra si ricordano figure centrali nella vita del nostro territorio, Franco Patrignani, medico, dileggiato da molti per essere un borghese capace di riconoscere nel Partito serietà, intelligenze e anima, indispensabili per la ricostruzione. Luigi Ruggeri, primo Sindaco della Città dopo la Liberazione. Risuona ancora il suo invito agli amministratori nella fase post sisma: "Non cediamo sulla Ricostruzione".

Un lungo elenco potremmo stilare di quanti hanno speso una vita per migliorare quella altrui. In un rapporto fecondo e continuo con le comunità.

Ecco il significato della Politica. Passione civile.

Non escludo che non siano mancati anche allora dissidi, dissapori e antipatie, a far da padroni nello scontro politico. Conservo ricordi nitidi di mio padre Ennio sui conflitti aspri che hanno animato il gruppo dirigente della Federazione anconetana: Enzo Santarelli, Renato Bastianelli, Nino Cavatassi, Dino Diotallevi, Eolo Fabretti, Raffaele Giorgini, Ennio Maggini, Paolo Guerrini, Nino Lucantoni, Massimo Pacetti, Silvio Mantovani.

Persone che esprimevano punti di vista assai diversi, capaci di darsi dura battaglia, tenuti però assieme dalla comune appartenenza. Altri hanno poi seguito rivoli lontani o si son persi in un impegno che, a ben vedere, sembra improduttivo. Di pura testimonianza, sicuramente indispensabile, senza alcun costrutto.

Se è quanto accaduto a loro, figuriamoci ai milioni di individui che hanno perduto punti di riferimento, esperienze di vita luminose, senza una guida, un orientamento, senza luoghi per scambiar idee ed opinioni che non sia oggi una tastiera triste, anonima. In completa solitudine.

C'entra qualcosa con la caduta di identità, senso di solidarietà, umanità e impegno collettivo?

Riparliamone. Ma facciamo presto.

Serve un ritorno alla Costituzione, privilegiando il dibattito politico, le Istituzioni, i Consigli, le Assemblee.

Coraggio, prepariamoci tutti per un lavoro di lunga lena: torniamo a scaldare i cuori di gente che aspetta solo un segnale.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-10-2025 alle 13:17 sul giornale del 17 ottobre 2025 - 355 letture






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