Accusato di violentare le figlie \'perché c\'è scritto nella Bibbia\'

\"C\'è scritto nella Bibbia\" e costringeva le figlie minorenni ad avere rapporti sessuali con lui. Questa la pesantissima accusa che è stata rivolta ad un peruviano, M.A.M.A. di 48 anni residente in Ancona dalle sue stesse vittime. L\'uomo, arrestato giovedì dalla Squadra Mobile, ha evitato il carcere solo perché malato di Aids. Attualmente si trova agli arresti domiciliari in una casa alloggio dell\'anconetano.
Le figlie, che hanno raccontato agli inquirenti i fattacci successi all\'interno delle mura domestiche con tutti i loro allucinanti retroscena, ora si dovranno sottoporre a cadenza semestrale, ad accertamenti medici per controllare di non aver contratto l\'Hiv.
L\'indagine è stata avviata nel novembre del 2006 a seguito della denuncia della consorte dell\'uomo, una connazionale di 38 anni, per maltrattamenti e minacce in ambito familiare, soprattutto nei confronti delle figlie allora tutte minorenni. Una denuncia inoltrata alla polizia giudiziaria della Procura dei Minori. Il pm Valeria Sottosanti apre un fascicolo e delega le indagini alla Mobile. Nell\'agosto dello scorso anno le ragazze, due adottive oggi maggiorenni e una figlia naturale ancora minorenne, trovano il coraggio di parlare e raccontare agli investigatori coordinati dal vicequestore aggiunto Luigi Di Clemente, l\'incubo vissuto. Stando al loro racconto le violenze sarebbero iniziate nel 2002, quando le maggiori avevano 16 anni e la più piccola appena 13. In quell\'anno la madre lascia il Perù alla volta dell\'Italia.
L\'uomo inizia allora a costringere le tre ad ogni tipo di rapporto. Dice loro che sulla Bibbia è scritto così: le giovani crescono ritenendo quelle angherie, un normale rapporto tra padre e figlie. L\'allucinante narrazione prosegue: nel 2003 la famiglia si ricongiunge in Italia e l\'uomo trova lavoro come custode di un\'azienda. Le sue attenzioni particolari nei confronti delle figlie non cambiano.
Le avrebbe infatti costrette a rapporti costanti, facendo loro vedere film pornografici per farle imparare come avrebbero dovuto comportarsi. I rapporti avvenivano quando la moglie sempre quando la moglie non era in casa. La donna è rimasta all\'oscuro di tutto ma il suo rapporto con il marito non era certamente idilliaco. Nella sua denuncia parla di continue minacce di morte, di percosse, di una violenza sessuale subita dopo essere stata narcotizzata da una dose eccessiva di tranquillanti. Le ragazze dopo la loro confessione vengono sottoposte ad una perizia psichiatrica che mette in evidenza tutte le pressioni e i condizionamenti subiti negli anni.
Chiusa l\'indagine, il gip Francesca Grassi emette un\'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Giovedì la notifica da parte della Mobile nella casa alloggio. Per le ragazze, oggi di 20 e di 17 anni, e la donna, la speranza di poter finalmente iniziare una vita serena.
L\'uomo si dichiara innocente e oggi, in attesa dell\'interrogatorio di garanzia, si incontrerà con il suo avvocato che ha già confermato la presenta di riscontri oggettivi pronti a smontare le accuse rivolte al suo assistito. Elementi già espressi di fronte al Tribunale per i Minori all\'epoca della separazione dalla moglie che nel 2006 lo aveva denunciato per maltrattamenti.
Questo è un articolo pubblicato il 28-04-2008 alle 01:01 sul giornale del 28 aprile 2008 - 1392 letture