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comunicato stampa

Il centro sinistra unito contro la fine della rappresentanza

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Continua ad espandersi il fronte del no alla proposta di legge del Governo Berlusconi sulla soppressione delle preferenze da parte dell’elettore, per l’elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo del 2009.

Lunedì mattina, all’Hotel Jolly di Ancona, le segretarie dei partiti di centro sinistra si sono incontrate, a distanza di un mese dalla prima riunione su questo tema, per iniziativa del coordinatore regionale della Rosa Bianca, Aldo Tesei. Hanno partecipato i rappresentanti regionali di Partito democratico, Comunisti italiani, Rifondazione comunista, Socialisti democratici e Sinistra democratica.


Diverse le idee emerse, anche se tutte concordi nel criticare l’attuale legge elettorale del parlamento. Ha aperto la discussione Aldo Tesei (Rosa Bianca), ribadendo il valore democratico delle preferenze e muovendo un affondo alla politica accentratrice dei vertici di partito: “attualmente le segreterie nazionali di partito preparano le liste con candidati provenienti da regioni diverse da quelle che sono chiamati a rappresentare. E’ invece indispensabile che i politici siano collegati al territorio, per promuovere il suo miglioramento. La realtà politica di oggi merita il coinvolgimento dei cittadini e l’attenzione dell’opinione pubblica”. Secondo Cesare Procaccini (PCI) “gli elettori non vanno a votare perché non si sentono rappresentati da un sistema politico che vuole concentrare il potere solo nelle mani di due grandi partiti.”


Stelvio Antonini (Sinistra democratica) ha riflettuto sulle conseguenze dei cambiamenti in corso: “se nelle elezioni nazionali lo sbarramento può avere senso per la stabilità del governo, è inutile per quelle europee, dove questa esigenza viene meno. L’abolizione delle preferenze è una scelta antidemocratica che potrebbero progredire fino ad intaccare i sistemi regionali, basati sul sistema proporzionale”. Illustrando la posizione del PD, Roberto Piccinini (PD), ha ampliato il discorso ad altri temi caldi: “il PD ha già portato delle proposte in Paralamento: oltre alla riduzione dello sbarramento al 3% e il mantenimento delle preferenze per le europee, l’abolizione della riduzione delle circoscrizioni regionali e l’obbligo di ineleggibilità dei politici prima della dimissione dal precedente incarico”. Il desiderio di cambiamento della politica è condiviso da tutti, come ha sottolineato Massimo Seri (SDI), che puntualizza: “il comune denominatore della difesa della libertà del voto deve essere affiancato alla riflessione sull’autorevolezza delle elezioni e alla salvaguardia delle leggi elettorali della Regione Marche”.


In un’ottica più ampia Giuliano Brandoni (RC) commenta: “è necessario riflettere sul meccanismo della rappresentanza: dalla critica al proporzionale si è passati, con la riduzione delle preferenze, all’autocrazia. E’ palese il pericolo di una semplificazione antidemocratica”. Tutte le Segreterie regionali dei partiti di centro sinistra auspicano la convergenza degli interessi dei singoli partiti verso un fronte comune che guardi alla sostanza delle riforme elettorali.


Nella foto da sin: Cesare Procaccini, Stelvio Antonimi, Aldo Tesei, Roberto Piccinini, Massimo Seri e Giuliano Brandoni



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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-11-2008 alle 01:01 sul giornale del 18 novembre 2008 - 1148 letture