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comunicato stampa
Avis: crescono le donazioni ad Ancona

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protocollo con Avis
L’anno appena trascorso si è concluso con un positivo incremento di donazioni rispetto al 2007. E’ quanto emerge dai dati Avis sulle donazioni ad Ancona.

I 2034 donatori attivi della comunale di Ancona (dato aggiornato ai primi di dicembre) hanno effettuato presso il Centro di Raccolta di Torrette 4662 donazioni (2621 di sangue intero, 1191 di plasma e 850 di piastrine), rispetto alle 4347 donazioni del 2007 (2657 di sangue intero, 1042 plasma, 649 piastrine), con un incremento complessivo di 315 unità. Lo stesso numero di donatori è in continuo aumento (erano 2015 alla fine di settembre).




“L’incremento delle donazioni, oltre alla encomiabile costante assiduità dei donatori cui va sempre il nostro doveroso ringraziamento – afferma il presidente dell’Avis comunale Alessandro Cartuccia - è stato consentito anche dal prolungamento, a partire dal mese di luglio, di 3 ore settimanali di prelievo sulle sei mattine di apertura del Centro di Raccolta di Torrette, che consentono di così di effettuare da 24 fino a 30 prelievi giornalieri, oltre alle visite preliminari. Questi dati confortanti non devono però distrarci da quello che è l’obiettivo principale da raggiungere su scala regionale, ovvero l’autosufficienza, cioè il pareggio tra i consumi in continuo aumento e la disponibilità di sangue”.




Statisticamente si consumano in Italia circa 8000 unità al giorno e la carenza di unità di plasma è di circa 400.000 all’anno (20.000 per le Marche). Sebbene occorra tenere conto del fatto che il sistema di compensazione nazionale, tra surplus di alcune regioni e deficit di altre, sopperisce quasi sempre alla carenza di sangue, l’Avis sottolinea come “la non autosufficienza sia una condizione scomoda, che non possiamo più permetterci, come emerso anche in occasione del convegno nazionale “Il Sistema Trasfusionale tra necessità e disponibilità” tenutosi a ottobre all’Università di Economia G. Fuà”. Questo implica infatti considerevoli costi economici per la collettività e un, seppur limitato, margine incertezza sulla disponibilità delle scorte. La firma del protocollo con il Comune di Ancona, dunque, offre l’occasione per lanciare una capillare iniziativa di sensibilizzazione che coinvolge l’Amministrazione Comunale e l’Associazione dei donatori.




“Con la convenzione che firmiamo – afferma il sindaco Fabio Sturani - e con la lettera che invieremo ai dipendenti comunali, vorremmo stimolare la riflessione e la responsabilità sociale, pensando magari a quale sarebbe la scelta se la necessità fosse per un proprio caro. Puntiamo molto sulla risposta a questo appello personale e mirato. Non una semplice campagna di informazione generale, ma un appello individuale che arriva direttamente nelle mani degli interessati”.




“L’analoga iniziativa lanciata tempo fa dal Comune di Ancona in collaborazione con l’Avis e rivolta ai neodiciottenni, che in una lettera di auguri per la raggiunta maturità ricevono l’invito a donare sangue, sta già dando ottimi risultati e produce un numero consistente di risposte positive” sottolinea il presidente Cartuccia, il quale ricorda anche come Ancona abbia una storia lunga e positiva in termini di risposta agli appelli alla solidarietà: “nel 1927, anno di fondazione dell’Avis nazionale – ricorda – nel capoluogo marchigiano si costituì uno dei primissimi gruppi di donatori in Italia. E’ a quel senso di coscienza collettiva, quell’andare oltre sé stessi, che ci richiamiamo oggi dopo 81 anni. Uno slancio, richiesto come capoluogo di regione, con i suoi di 101000 abitanti, per un segnale, una spinta propositiva per raggiungere, questo è il nostro primo obiettivo, almeno i 2500 donatori attivi per la fine dell’anno e quindi, quella percentuale media nazionale, di circa il 2,5 percento dei donatori nella popolazione”.




L’auspicio comune espresso in questa giornata è che l’iniziativa di sensibilizzazione possa essere rilanciata in maniera altrettanto forte e decisa all’interno di altre istituzioni, enti e aziende. “Da qui ripartiamo – conclude Cartuccia - con nuovo impulso verso altre campagne di sensibilizzazione sui posti di lavoro, attraverso la collaborazione già avviata con l’Università Politecnica delle Marche ed il suo bacino di 17.000 studenti, incontri mirati con la cittadinanza (ad es. nelle circoscrizioni), incontri nelle scuole e con le società sportive”.




“Diventare donatori – è questo il messaggio dell’Avis - è una tanto utile al prossimo quanto a se stessi. Al prossimo perché salva la vita, perché il sangue non si crea in laboratorio e senza il sangue donato le sale operatorie si bloccano, i trapianti si rinviano, terapie salvavita non si effettuano. A sé stessi perché le analisi che vengono effettuate per verificare l’idoneità e lo stato di salute del donatore (nella sua e nell’altrui sicurezza sanitaria) è prevenzione medica primaria. Ma anche per quel profondo senso di soddisfazione e di appagamento che deriva dall’aver compiuto un’azione altamente responsabile e inestimabile nella sua gratuità. Perché solo chi lo ha fatto almeno una volta, può comprendere la strana sensazione che si prova, con un gesto così semplice, a salvare vite umane”.



protocollo con Avis