comunicato stampa
Sbarramento elettorale al 4%, Casagrande: manifesto la mia contrarietà

\"Per tante ragioni, non mi convince la proposta ieri passata alla Camera dei Deputati di una modifica alla legge elettorale, che inserisce una soglia del 4% per eleggere i rappresentanti italiani al Parlamento europeo. Anzi, più che non convincermi mi trova contraria. Una contrarietà basata su ragioni che trovo solide e che derivano direttamente dalla mia storia di donna di sinistra e dall\'esperienza acquisita in anni di attività amministrativa. Una su tutte, l\'irrinunciabile ricchezza della diversità e del pluralismo nel progettare insieme il futuro. Non ho mai creduto nell\'esclusione come elemento di semplificazione e non ho mai pensato che per legge si potesse togliere la rappresentanza a punti di vista, anche a quelli minoritari, che trovano espressione nella società.
In questo senso va letta la presenza nella mia
giunta dell\'assessore Carlo Maria Pesaresi, espressione dei movimenti e del
mondo dell\'associazionismo, e, perché no, la stessa nomina odierna
dell\'assessore socialista. È una prospettiva miope, o meglio una via di fuga
alle fatiche del confronto e del dibattito. So bene, perché lo vivo
quotidianamente, quanto sia difficile svolgere un ruolo di sintesi quando su
questioni, spesso importanti, si articolano opinioni diverse e a volte persino
in conflitto tra loro. Ma so anche che, se si crede davvero nei processi
democratici autentici, non ci si arrende alle prime difficoltà e non ci si
mette alla ricerca di facili scorciatoie. Essere democratici nel merito
presuppone di esserlo soprattutto nel metodo. E ciò, non credo significhi
arroccarsi su vocazioni maggioritarie, peraltro di dubbia fattibilità se
sappiamo leggere bene ciò che avviene intorno a noi, quanto piuttosto lavorare
all\'estensione e all\'inclusione di istanze capaci di concorrere alla costruzione
di risposte vere ai bisogni della popolazione.
Bisogni contenuti in una domanda sociale sempre più ampia e articolata, alla quale non si può reagire con la presunzione di un\'unica verità foriera, tra l\'altro, di esiti funesti, come dimostrano le vicende di alcune amministrazioni del nostro territorio, ma con l\'umiltà del dialogo e del confronto con tutti. È una lezione molto importante, che non appartiene solo alla storia di una parte politica del nostro Paese, ma è culturalmente iscritta in quella Costituzione repubblicana alla quale, mi sembra, faremmo bene a tornare più spesso\".

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