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Legambiente chiede una politica decisa per i trasporti filoviari

autobus trasporto pubblico 2' di lettura Ancona 06/02/2009 - \"La nostra città appartiene a quei pochi virtuosi centri urbani che hanno lodevolmente deciso di investire su una modalità di trasporto ritenuta valida e poco impattante dal punto di vista dell’inquinamento urbano, in termini di polveri e di rumore\".

Dopo lo smantellamento della rete filoviaria e l\'introduzione dei rumorosi ed inquinanti autobus, negli anni Novanta si riscoprirono gli indubbi vantaggi dei silenziosi veicoli elettrici, aderendo peraltro al progetto Città Elettriche, ripristinando la filovia sul percorso della linea 1/4 e ponendo i presupposti per una città caratterizzata da un sistema di trasporti pubblici moderno ed attento alla qualità della vita nell\'area urbana. Poi di nuovo un ripensamento, non dichiarato ma evidente nei fatti, come peraltro osservato da un cittadino in una lettera aperta di qualche giorno fa, alla quale la Conerobus ha fornito una risposta poco soddisfacente, con un\'occhiata frettolosa ai vantaggi ambientali persi in questi anni di blando utilizzo della filovia e trincerandosi dietro questioni economiche apparentemente insormontabili. “Acquistare un filobus è più oneroso che acquistare un autobus e questo nessuno lo nega” osserva Fabio Barigelletti, presidente del Circolo Legambiente del capoluogo.



“Sembra però che Conerobus, quando decise di reinvestire sulle filovie, abbia completamente trascurato il reperimento delle risorse per l’acquisto dei mezzi da farvi circolare. È un palese controsenso ed un grave difetto di pianificazione, che penalizza la qualità della vita nella nostra città”. Evidente è poi la scarsa attenzione, nella risposta di Conerobus, al miglioramento della qualità dell’aria ad Ancona, cui un esercizio assiduo delle filovie potrebbe efficacemente contribuire.



L’Azienda si concentra infatti sulla silenziosità del mezzo, indiscusso pregio del filobus ma senz’altro non il principale, e sulla proposta del trasporto su filo come biglietto da visita della città. Ci si chiede allora se la nostra azienda di trasporto pubblico creda davvero nelle potenzialità e nei vantaggi del filobus ed intenda quindi investirvi seriamente, oppure se lo ritenga una sorta di pittoresco resto del passato, sul quale non indirizzare investimenti reali. Torniamo a chiedere perciò, come già fatto in passato, una politica chiara e più decisa su questo aspetto fondamentale, al quale sono legate la qualità della vita e la capacità di costruire un futuro sotenibile per il capoluogo di Regione.


da Il Pungitopo
Circolo di Legambiente




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-02-2009 alle 01:01 sul giornale del 06 febbraio 2009 - 1134 letture

In questo articolo si parla di attualità, autobus, Il Pungitopo, trasporto pubblico





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