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Il Sessantotto in mostra alla Mole Vanvitelliana

Mole vanvitelliana 4' di lettura Ancona 19/06/2009 - Non è un’operazione nostalgia ma un’iniziativa con la quale si vuole trasmettere la memoria storica di un movimento che ha segnato in profondità la vita di Ancona. Più di quanto comunemente si creda.

Siamo negli anni 1968-1969, anni contraddistinti nel nostro Paese e in svariati altri da lotte e contestazioni a vari livelli, nelle fabbriche, nelle scuole e nelle università, nei cantieri, nelle piazze. Anni in cui si muovevano, per la prima volta, forti critiche alle autorità costituite, al capitalismo, alla società dei consumi, alla censura, all’organizzazione del lavoro e al livello dei salari, all’impostazione gerarchica del mondo accademico, alle sperequazioni tra uomo e donna.


E ad Ancona, città tradizionalmente anarchica e anche un po’ “sovversiva”, tutto -o almeno molto- cambiò in una manciata di mesi, dai costumi- che divennero più liberi- all’accresciuta consapevolezza della classe operaia e del comparto cantieristico, all’avanzata del mondo studentesco e altro ancora. Non ci furono morti e feriti, né arresti ma il clima mutò un po’ in tutti gli ambienti. E se quindi in molte città si è ritenuto- a 40 anni da quel periodo- di ricordarlo con mostre e manifestazioni, è parso giusto all’Istituto Gramsci.


Marche dare vita ad un ampio progetto che dal 25 giugno al 23 luglio terrà vivo il ricordo e l’atmosfera di quegli anni attraverso, principalmente, una mostra intitolata “Ancona (e dintorni) nel biennio 1968-69”, allestita alla Mole Vanvitelliana, curata da Nino Lucantoni e patrocinata dalla Regione Marche, dalla Provincia e dal Comune di Ancona. Attorno alla mostra, molto ampia con i suoi 125 pannelli che contengono documenti, fotografie, pagine di giornali dell’epoca, sono stati organizzati dibattiti, spettacoli, un ciclo di film in collaborazione con ANCI Marche e uno di documentari.


Tutto, sempre, alla Mole. Si comincia con l’inaugurazione della mostra il 25 giugno, alle ore 18,00, impreziosita dalla presenza di Lucio Magri, da qualche tempo assente dalla scena politica, che verrà intervistato dal direttore dell’Istituto Gramsci, Carlo Latini.


Per i dibattiti le date sono:

mercoledì 1 luglio, ore 17,30: “La memoria storica del Novecento nelle Marche: gli archivi dei partiti e dei sindacati” (Intervengono M.Papini, R.Bucciarelli, A.Mollarolli, P.Fontana, C.Pesaresi. Coordina Aroldo Cascia, direttore dell’istituto Gramsci);

giovedì 9 luglio, ore 18,00 “Cosa pensano i giovani del ’68?” (intervengono M.Brisighelli, M.Cognini, A.Filippini, S.Ragnetti);

giovedì 16 luglio, ore 18,00 : colloquio con Fabio Mussi “Le culture” del ’68 (coordina Enzo .Pesciarelli, presidente dell’Istituto Gramsci Marche);

mercoledì 22 luglio, ore 18,00: “Scatti in movimento dalla metropoli alla provincia: l’Italia e l e Marche negli anni Sessanta e Settanta” a cura di Silvia Casillo e Marco Paolucci (intervengono A.Cegna,L.Guerrieri,N.Matteucci);

giovedì 23 luglio, ore 18 “Il mio ‘68”: incontri con i protagonisti del ’68 anconetano”- Presentazione del catalogo della mostra, realizzato appunto attraverso testimonianze di 55 cittadini anconetani. Coordina Nino Lucantoni.


Quanto agli spettacoli, due sono le date:

mercoledì 15 luglio, ore 21,30 all’Arena Mole “Protestar cantando canzoni e canzonette” (presentazione animata del libro Il Sessantotto di C.Latini e V.Vita , a cura di P.Cesanelli)

sabato 25 luglio , ore 21,30 In ricordo della caduta del fascismo, “ Canti dal mondo del lavoro per la libertà, la pace, contro la guerra” con i Controcanto.


In programma come si diceva, nella stessa Arena, anche un ciclo di film con date ancora da definire: “I sovversivi” (Taviani), “Teorema” (Pasolini),” Maledetti vi amerò” (Giordana), “Pugni in tasca” (Bellocchio), “Amore e rabbia” (Lizzani , Godard, Bellocchio,Bartolucci, Pasolini) e tre documentari: “Ancona e il ‘68” (Anselmi) , “La via del petrolio”(Bertolucci) e “Lontano dal Vietnam” (Ivens e altri).


Un mese, dunque, di iniziative di elevato spessore storico-culturale che ruotano attorno al Sessantotto- iniziative che “ci auguriamo attirino oltre a chi ha vissuto gli anni delle contestazioni anche molti giovani – ha sottolineato Carlo Latini alla conferenza stampa, oggi, al Comune di Ancona.Si parla spesso di quel movimento, infatti, ma in termini sbagliati, o demonizzandolo o mitizzandolo, raramente con sforzo di indagine critica e rigore storico”.


A ripercorrere alcuni fatti salienti- come le lotte sindacali dei dipendenti del tomificio Maraldi, i presìdi al cantiere navale e che successivamente paralizzarono la città, la rivolta dei “matti” e altro ancora- il curatore della mostra, Nino Lucantoni che ricorda quegli anni (così come il prof. Pesciarelli in un suo scritto) con un po’ di rimpianto per la forte solidarietà umana e morale che si era creata tra i “sessantottini”. “Una delle più complete ricorrenze su quel movimento”- secondo l’assessore alla Cultura della Provincia, Carlo Pesaresi, che ha ringraziato l’istituto per avere dato vita al progetto, che costituirà –lo ha ricordato il capo di Gabinetto del Comune Bruno Bravetti- uno degli appuntamenti culturali centrali dell’estate 2009 ad Ancona.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-06-2009 alle 15:35 sul giornale del 19 giugno 2009 - 1274 letture

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In questo articolo si parla di cultura, ancona, comune di ancona, mole vanvitelliana, Lazzaretto





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