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Eventi estivi, Gramillano: \'Ancona non è più schiva\'

Fiorello Gramillano appena eletto Sindaco 5' di lettura Ancona 08/09/2009 - Non sono solo i numeri- e sono più che gratificanti- a sancire il successo di una o più manifestazioni. Il riscontro della riuscita dei diversi, validissimi appuntamenti che hanno caratterizzato il week-end che la città ha appena lasciato alle spalle, si avverte- palpabile- nella soddisfazione dei cittadini, espressa nei pubblici esercizi, nelle piazze, nei punti di ritrovo, nell’atmosfera che si respira anche dopo che “il sipario è calato”, nella sensazione che un po’ tutti proviamo di appartenere ad un luogo che abbiamo guardato con occhi nuovi, che abbiamo compreso e ammirato di più nel momento che ci ha svelato le sue tante potenzialità, i suoi innumerevoli tesori, il suo fascino un po’ nascosto, se vogliamo.

Il Festival Adriatico Mediterraneo, la Festa del Mare, la Giornata della Cultura Ebraica e anche il Festival di Varano, affratellati in una combinazione sorprendente e assolutamente equilibrata, hanno contribuito tutti insieme a darci la misura di quanto Ancona sia bella, sia meritevole di essere considerata come un autentico crocevia di popoli, culture e civiltà, sia una città che sta acquisendo, forse con qualche ritardo, una identità nel panorama nazionale e internazionale che tutti le riconoscono. In un Paese unico al mondo, ricco di tesori d’arte, nel quale alcuni centri da sempre emergono per motivi storici e culturali, Ancona sta piano piano conquistando la sua posizione grazie al suo mix invidiabile di paesaggi, monumenti, tradizioni e abitudini…e soprattutto grazie alla freschezza e alla novità delle sue proposte, strettamente legate al mare e al territorio, Da città “schiva”, in seconda linea rispetto ai maggiori capoluoghi, la nostra si sta avviando ad essere capofila dei centri costieri adriatico-mediterranei forse perché la notorietà non l’ha mai effettivamente perseguita ma ha dimostrato con i fatti di potere ambire a rappresentare la città marinara per eccellenza, nella quale la presenza di un porto, del movimento costante di passeggeri e merci, dell’attività della pesca che vede lavorare fianco a fianco persone di etnie diverse, costituisce motivo di conoscenza, di confronto, di scambio, di condivisione: in una parola, di convivenza pacifica.


Sono dunque molto lieto di poter dire che gli eventi che hanno attirato nella giornata di ieri e anche in quelle precedenti molte migliaia di cittadini e visitatori, hanno contribuito a valorizzare i contenuti –importanti- che questa città possiede e allo stesso tempo hanno confermato nei suoi abitanti –almeno me lo auguro- il senso di appartenenza ad una comunità che non ha nulla da invidiare ad altre, che riesce a far vivere attraverso la Festa del Mare le sue tradizioni più antiche e condivise, che riesce a coniugare l’aspetto mercantile e più strettamente produttivo a quello sportivo e ludico del mare, fino alle attività di tutela e conservazione delle sue acque e dell’incolumità di chi lo percorre. Una comunità che si scopre erede di una cultura ampia, vasta e complessa, quella che nel Mediterraneo ha visto incontrarsi nei secoli numerose civiltà e contaminazioni e che oggi- grazie al Festival Internazionale “Ad-Med”- risultato di una intuizione eccellente- avverte l’orgoglio di abitare uno dei luoghi che ha contribuito a fare la storia di questa parte del mondo, una delle più antiche e ricche di fermenti culturali. Non solo una manifestazione artistica, quella del Festival, ma un tassello importante per sancire l’identità culturale del nostro territorio e della sua città capoluogo, Ancona, con lo scopo di contribuire a disegnare nuovi scenari di integrazione e coesione, attraverso il dialogo tra i Paesi del bacino Adriatico-Mediterraneo e dell’Area balcanica. E la conferma del ruolo internazionale di Ancona come sappiamo arriva dall’istituzione in questa sede del Segretariato dell’Adriatico e anche dalle città del Forum dell’Adriatico e dello Ionio che dopo il riconoscimento della Carta d’Ancona nel 1999, proprio nel capoluogo dorico tornerà a riunirsi in assemblea a fine ottobre.


E intanto Ancona diventa per i suoi cittadini un luogo che si scopre sempre più affascinante e lo si coglie negli occhi stessi dei tanti turisti e visitatori di questi giorni, stupiti dall’anima di questa città. Senza contare l’opinione degli artisti, colpiti da tanto scenario e da un pubblico così entusiasta. E la magia del capoluogo è suscitata anche dalla presenza di una comunità ebraica che in modo ammirevole ha saputo risvegliare l’interesse attorno ai suoi siti, ai suoi luoghi simbolo, ai suoi riti, alle sue tradizioni, regalando emozioni ai visitatori nella passeggiata lungo l’antico cimitero al Parco del Cardeto e nella Sinagoga. Posti dove non si può non avvertire il peso e la suggestione della Storia. Infine, seppure a qualche chilometro, il Festival del Dialetto: una manifestazione che non costituisce soltanto una felice occasione di intrattenimento ma che ha il non trascurabile merito di avere messo in comunicazione nel tempo le varie comunità marchigiane- tanto diverse tra loro (le Marche, regione “al plurale”)- attraverso i loro idiomi più spontanei e congeniali, i dialetti. Dietro il vernacolo si nasconde la cultura del luogo, i comportamenti, le abitudini, le tradizioni. Metterli a confronti ha certamente contribuito a intendersi meglio, a dialogare più diffusamente, superando steccati e pregiudizi. A conclusione di queste considerazioni mi sento pertanto di ringraziare davvero tanto tutti gli organizzatori e gli animatori dei diversi eventi per la capacità, l’efficienze e la passione dimostrate e di ringraziare anche tutti i cittadini per avere saputo cogliere al volo l’occasione di approfondire la conoscenza di Ancona, dandole questa chance di farsi ammirare e apprezzare sempre più e sempre meglio. Come merita.


da Fiorello Gramillano
sindaco di Ancona




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-09-2009 alle 14:16 sul giornale del 08 settembre 2009 - 1123 letture

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