comunicato stampa
L\'assessore Mariani rilancia il Green Port contro l\'inquinamento atmosferico

Un nuovo campanello d’allarme dopo il rapporto “Mal’Aria 2010” di Legambiente, che ha visto Ancona aggiudicarsi il terzo posto tra le città che hanno superato i limiti di legge per le polveri sottili per più di 35 giorni all’anno. Il capoluogo dorico ha oltrepassato il limite per 129 giorni, tuttavia, l’Unione Europea ha valutato le richieste di proroga alla procedura di infrazione sulla base dei piani di risanamento presentati. Su 67 richieste nazionali solo 5 sono state accolte e tra queste due città marchigiane: Ancona e Pesaro, ma solo fino al 10 giugno 2011. “Un’opportunità per dare una svolta a questa criticità ambientale attraverso azioni rapide e concrete, che vadano a colpire le varie fonti di maggior inquinamento”, afferma l’assessore Mariani. Quindi, non solo traffico, riscaldamento e attività industriali in area AERCA (Area ad elevato rischio di crisi ambientale) dove si concentra il 90 per cento dell’intera produzione regionale di energia elettrica prodotta con combustibili fossili.
“Le emissioni in atmosfera registrate nell’area portuale influiscono pesantemente sulla qualità dell’aria di Ancona: 15 sforamenti nel mese di gennaio con un record negativo venerdì 29 di 103,9 microgrammi per metro cubo d’aria contro i 50 del livello di guardia. Ogni nave in attività può emettere sostanze che possono determinare asma e cancro nella stessa quantità prodotta da 50 mila automobili. L’Autorità Portuale dovrà prendere, a questo punto in tempi brevi, provvedimenti per contrastare l’inquinamento causato dalle attività all’interno del Porto; azioni che la Provincia di Ancona ha proposto e sollecita da ormai due anni”.
Una delle richieste avanzate in diversi incontri dalla Provincia all’Autorità portuale e agli altri soggetti istituzionali, è la realizzazione di un Green Port attraverso la realizzazione di banchine elettrificate. Questi sistemi permettono l’allaccio delle navi, quelle da crociera, alla corrente elettrica di terra durante la sosta in porto, evitando le emissioni prodotte dai generatori diesel di bordo.
“Una soluzione efficace – spiega l’assessore Mariani – che consentirebbe rispetto ai generatori di bordo una riduzione di oltre il 30% delle emissioni di anidride carbonica e di oltre il 95% degli ossidi di azoto. Dopo Civitavecchia, per cui è già stata progettata la prima banchina elettrificata del Mediterraneo, le autorità portuali di Venezia e La Spezia hanno ieri firmato un accordo con l’Enel per diventare porti verdi e abbattere l’inquinamento causato dalle navi in sosta. Mi chiedo quando sarà la volta di Ancona, una città che si è candidata a diventare polo crocieristico, ma che ha il porto dentro il cuore del centro storico”.
