Mengani: testamento biologico, il Comune crei il registro

“Istituire nel Comune di Ancona un registro dei Testamenti biologici, una anagrafe delle dichiarazioni anticipate di volontà, dove raccogliere le indicazioni sulle cure che un cittadino intende ricevere nel caso si trovasse in stato di incapacità mentale o di incoscienza”. E’ la richiesta del consigliere Pd Massimo Mengani.
Una mozione già presentata al gruppo consiliare, ma che rischiava di finire nel dimenticatoio per le resistenze nell’area cattolica del Pd. Nell’incontro di giovedì al ristorante “Passetto” di Ancona, promosso dal Rotary Club Ancona-Conero, Mengani ha dibattuto la sua proposta con Andrea Speciale (Udc) – con l’avvocato Paolo Pauri nel ruolo di moderatore - in attesa che venga di nuovo presa in considerazione dal gruppo consiliare, probabilmente dopo le elezioni Regionali del 28 e 29 marzo.
“Per iscriversi nel registro, la persona interessata deve solo consegnare una dichiarazione sulla volontà anticipata ad essere sottoposta o meno a trattamenti sanitari – ha spiegato Mengani - in caso di malattia, lesione cerebrale irreversibile o patologia invalidante, che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali, quando la persona non è più in grado di manifestare il proprio consenso o rifiuto”.
Mengani ha illustrato riferimenti alla Costituzione, al codice deontologico dell\'ordine dei medici e alla Convenzione sui diritti dell\'uomo che suffragano il Testamento biologico.
“Il Testamento biologico – ha dichiarato Mengani - permette ai cittadini di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione sul trattamento di fine vita, come testimonianza certa e depositata della volontà della persona”.
In disaccordo l’avvocato Andrea Speciale: “L’individuo non può disporre totalmente della propria vita, lo dice anche la Costituzione. C’è inoltre il rischio di accanimento terapeutico da parte del medico, e alcune questioni come idratazione e alimentazione, vanno approfondite”. Speciale ha poi detto che “il registro non avrebbe contenuto normativo riconosciuto, perché in ambito nazionale non esiste una legge specifica sul Testamento biologico”.
“Ma sentenze della Magistratura e della Corte di cassazione – ha replicato Mengani - hanno attestato come sia possibile decidere quali trattamenti sanitari di fine vita adottare nel caso fosse impossibile esprimere il proprio consenso”. Mengani ha poi specificato come il Testamento biologico sia modificabile in qualsiasi momento, e che l’Italia – insieme alla Grecia – sia l’unico paese dell’Unione Europea a non avvalersene. “Per questo è importante il ruolo del Comune nel promuovere dibattuti pubblici, informando i cittadini”, ha detto.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-02-2010 alle 15:46 sul giornale del 06 febbraio 2010 - 1698 letture