Pd: al via la campagna di comunicazione per le prossime elezioni regionali

Con preghiera di pubblicazione/diffusione Gli italiani e i marchigiani dalla politica si aspettano, giustamente, sobrietà e un avvicinamento reale ai loro problemi, il coraggio di affrontarli con idee chiare.
Servono quindi proposte chiare e non proteste. Una possibilità di un’idea alternativa di Italia capace di governare in modo sereno e forte.
\"L’idea - afferma il Segretario provinciale Emanuele Lodolini ed il responsabile provinciale per la campagna elettorale Cristian Mazzoni - è puntare su una campagna che comunichi alcune idee forti del PD sui temi più sentiti. La nostra sarà una campagna elettorale, innanzitutto, sobria e incentrata su due livelli: uno nazionale e l’altro regionale. Nazionale perché da sempre le regionali hanno un valore politico e anticipano tendenze successive: sarà così anche stavolta, viste le dimensioni della consultazione, che investe buona parte del corpo elettorale. Non chiederemo agli italiani di cambiare Governo ma di dire che le cose non vanno. Lavoro, imprese, sociale, scuola, economia verde: questi i temi al centro della nostra campagna elettorale. Idee esposte, appunto, in poche parole, chiare e semplici, da testimonial reali, cittadini comuni. Per quanto riguarda il livello nazionale sfideremo la maggioranza PDL-Lega sulle proposte, sulle idee e soluzioni concrete. E’ questa la migliore campagna elettorale che si possa realizzare. Fa bene al PD, al Paese, ai cittadini\".
Questa campagna “nazionale” ha preso il via ad inizio mese con affissioni nel capoluogo di regione, nei comuni con più di 30 mila abitanti e nei comuni tra i 10 e i 30 mila abitanti, in impianti speciali e di pubblica utilità: fermate bus, pensiline, cabine telefoniche. Tre gli Slogan di questa campagna nazionale:
“IL LAVORO AL PRIMO POSTO. ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE PER I PRECARI”;
“FUORI LE IMPRESE DALLA CRISI. AGEVOLAZIONI FISCALI E GARANZIE PER IL CREDITO”;
“L’EDUCAZIONE NON SI TAGLIA. QUALITA’ ALLA SCUOLA PUBBLICA”
Per quanto riguarda il livello regionale la campagna del PD della provincia di Ancona si propone di rendere ancora più evidente il profilo del PD e dei suoi candidati. \"Abbiamo un passato di buona amministrazione da rivendicare, la Lega ha inventato solo le ronde e sembrano turisti per caso. Certo non possiamo restare sulle glorie antiche perciò dobbiamo dire chi siamo: noi siamo quelli del lavoro, del sociale e dell\'ambiente, non è solo una questione comunicativa ma anche sostanziale\".
Ecco perchè il primo slogan della campagna “regionale” sarà “LE MARCHE MIGLIORI LE HAI FATTE CON NOI” (allegato n.1) per sottolineare il contributo che il PD ha dato all’azione del Governo regionale.
L’altro slogan sarà “C’E’ CHI LEGA E CHI UNISCE” (allegato n.2) per marcare una differenza rispetto alla destra che lavora ed opera sistematicamente per dividere. Ma il riferimento è anche ad un Partito, la Lega, che tenta di “entrare” anche nella nostra provincia. Ma gli anconetani sanno distinguere chi a Roma si comporta in un modo, poi nel territorio predica altro. Non solo sono al governo, ma lo sono da anni eppure i problemi sono aumentati: il fallimento della Bossi-Fini è sotto gli occhi di tutti, sia dal punto di vista del contrasto all’immigrazione clandestina, sia nel far corrispondere l’offerta di lavoro alla domanda. Dicono sì alle leggi \"ad personam\" con le quali il Premier non andrà a processo e i delinquenti staranno a piede libero. E\' ora di smascherare i bluff della Lega.
La Lega Nord ha deciso di appoggiare, con il voto di fiducia, una norma che porterà alla privatizzazione dell’acqua a scapito dei cittadini e degli enti pubblici. Poi nelle Marche parlano di federalismo, ma una volta arrivati in Parlamento svendono l’acqua. E ancora fanno i federalisti, ma poi al Governo vogliono imporre le decisioni alle Regioni con procedure da tempi di guerra: tant\'e\' che Basilicata, Calabria, Emilia, Umbria, Lazio, Puglia, Liguria, Marche, Piemonte, Molise e Toscana hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale perché contrarie al ritorno al nucleare nel Paese. Da quando parlano di federalismo i Comuni non sono mai stati peggio. Gli hanno tolto l\'unica fonte autonoma di imposizione, non gli lasciano fare gli investimenti, li lasciano nudi sul fronte sociale. E ci parlano di federalismo. Hanno preso i soldi delle piccole imprese e li hanno buttati su Alitalia. Il colore di un territorio è il suo gonfalone, non il fazzoletto verde.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-02-2010 alle 20:42 sul giornale del 11 febbraio 2010 - 1070 letture