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Montanari, Anconambiente: piena legittimità dell'operato

2' di lettura Ancona 26/05/2010 -

AnconAmbiente conferma la piena legittimità dell’operato societario sin dalla conclusione del contratto con l’ex Direttore Generale Umberto Montanari, il quale è solamente giunto al termine di un rapporto di lavoro pattuito e condiviso.



Nessuno sperpero di denaro pubblico è stato quindi mai posto in essere dalla Società in quanto ogni sua attività processuale difensiva è stata attivata solo perché chiamata in causa a tutela del patrimonio sociale e, ancor di più, a garanzia della continuità del servizio pubblico erogato dalla stessa. L’Azienda, in ogni caso, esprime apprezzamento per la posizione di moderazione e ragionevolezza che sembra voler apparire dalle dichiarazioni di Montanari circa le modalità di riscossione degli importi stabiliti dalla sentenza del Giudice del Lavoro di Ancona per cui pende ancora un giudizio di appello. Tale posizione contrasta però con le iniziative intraprese sin qui dallo stesso. Montanari, infatti, ha proceduto al pignoramento in questione senza rispettare l’usuale invito scritto a provvedere all’adempimento degli obblighi previsti dalla sentenza di primo grado.

Il pignoramento non è stato preceduto neanche dall’altrettanto consueto atto di precetto che andrebbe prodotto nei dieci giorni antecedenti; tale atto è stato addirittura notificato contestualmente al pignoramento come se vi fosse un qualche rischio di dispersione delle garanzie patrimoniali da parte di AnconAmbiente. Lamentare il nostro silenzio appare singolare dopo una simile condotta: forse sarebbe stato più opportuno interpellare prima l’azienda e, solo dopo un mancato riscontro nei termini di rito, procedere al pignoramento in questione. In ogni caso, dinanzi alla manifestazione di apparente disponibilità formulata dall’ex Direttore generale, AnconAmbiente ha dato indicazione al proprio legale di formulare una proposta preordinata di pagamento dietro presentazione di corrispondente fidejussione, in modo da assicurare la restituzione degli importi in caso di accoglimento dell’appello proposto. Nell’eventualità che la Corte d’Appello riformi la sentenza di primo grado, la Società avrà così garantita la riacquisizione dell’ingente somma a tutela del patrimonio aziendale.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-05-2010 alle 19:21 sul giornale del 27 maggio 2010 - 1156 letture

In questo articolo si parla di attualità, ancona, Anconambiente, umberto montanari





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