Dieci anni di impegno in favore delle vittime di tratta: convegno e mostra

Prostituzione e transessualità tra stigma e inclusione sociale. A questi temi saranno dedicati un convegno ed una mostra d’arte contemporanea promossi dall’associazione di volontariato Free Woman Onlus per celebrare dieci anni d’attività nella tutela della salute e dei diritti delle persone straniere, operando in particolare a sostegno di coloro che si sottraggono allo sfruttamento, di qualsiasi genere esso sia.
Il convegno, che avrà luogo ad Ancona sabato 5 giugno, dalle 9,30, presso la Loggia dei Mercanti, vedrà relatori esperti di provenienza nazionale ed internazionale: da Bologna la sociologa Porpora Marcasciano, figura di riferimento del movimento transessuale italiano, che interverrà su “Transessualismo… l’informazione deviata”, dall’Università di Francoforte Nikita Dhawan, professore associato di studi di genere e postcoloniali e dall’Università di Berlino Maria do Mar Castro Varela, che relazioneranno su “Sesso, lavoro e politiche di rappresentazione”.
Da Lubiana sarà presente Tadej Pogacar, autore della mostra “Code:Red”, che sarà allestita alla Mole Vanvitelliana fino al 19 giugno, e inaugurata sempre sabato alle ore 18,30; l’intervento conclusivo del convegno sarà di Gianni Fiorentini assessore alle Politiche sociali e della Migrazione della Provincia di Ancona che ha patrocinato, insieme con la Regione Marche, il Comune di Ancona e la Camera di Commercio, le due iniziative. Il convegno e la mostra - curata da Gabriele Tinti e dedicata alle “economie informali” e alle relazioni sociali legate alla prostituzione e alla tratta di esseri umani - saranno dunque l’occasione per riflettere sul rapporto esistente tra la rappresentazione pubblica di certi fenomeni sociali, preferenze sessuali e alcuni stili di vita, ed il senso di invisibilità che sembra colpire chi è principale attore di questi fenomeni: da un lato infatti si parla molto di immigrazione, prostituzione, scelte sessuali, dall’altro però si assiste a una sostanziale impenetrabilità dei mass media alle istanze di queste persone, o peggio alla disinformazione ed il pregiudizio.
Costituita nel 2000 per iniziativa di un gruppo di volontari della Caritas Diocesana di Ancona-Osimo, Free Woman è impegnata in favore di persone introdotte in Italia a scopo di sfruttamento sessuale e lavorativo, attuando le misure di assistenza e integrazione sociale previste dalla legge (art.18 del Testo Unico sull'immigrazione). Nei dieci anni dalla sua fondazione, ha inserito nel programma di protezione sociale 186 persone. L'unità mobile dell’associazione ha realizzato, nello stesso arco di tempo, 6.987 contatti con donne e transgender che si prostituivano in strada.
Per info: www.freewoman.it
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-06-2010 alle 17:24 sul giornale del 04 giugno 2010 - 857 letture