IdV: Anconambiente ha bisogno di programmare il proprio futuro

La dirigenza IdV e coloro che rappresentano l’Italia dei Valori nelle istituzioni si sono incontrati con il presidente di Anconambiente Lino Secchi e con Andrea Venarucci che rappresenta l’IdV nel cda della partecipata.
L’IdV è infatti fortemente preoccupato di come sta andando il porta a porta ad Ancona col rischio che in estate possano esplodere ulteriormente diffusi problemi di carattere igienico sanitario legati appunto alla raccolta dei rifiuti. Ancona non può diventare una pattumiera a cielo aperto e quindi al presidente Secchi è stato prioritariamente chiesto di eliminare le tante criticità esistenti sulla scorta della recente relazione discussa con il Comune. Ma l’IdV è anche preoccupato del deficit aziendale e della mancanza di prospettive che sembra pesare come un macigno sul futuro di una azienda il cui ruolo dovrebbe essere invece strategico per Ancona e più in generale per l’intera Regione. In proposito l’Italia dei Valori ha messo a punto uno specifico progetto di sviluppo sul territorio che in settimana verrà illustrato agli organi di informazione. Comunque, tornando all'incontro, c'è da dire che Secchi ha minuziosamente dettagliato le sofferte vicende aziendali che hanno portato ad una perdita di oltre 2 milioni di euro.
"Nonostante questo - ha sottolineato Secchi - AnconAmbiente ha un patrimonio netto di 5 milioni e 400 mila euro; tra le immobilizzazioni materiali ha iscritto l'Area ex CCS a circa 2,2 milioni di euro nonostante, in base alle perizie in possesso dell'azienda, il suo valore effettivo sia superiore. Nel 2010 puntiamo comunque ad un equilibrio di bilancio; abbiamo però bisogno di liquidità. Abbiamo anche proposto al Comune una rimodulazione del servizio nel Centro della città che comporterebbe ovviamente maggiori spese per l'azienda; spese che si chiede vengano remunerate con i risparmi che l'Amministrazione otterrà grazie alla riduzione dell'ecotassa e ai minori quantitativi da conferire in discarica. Questo ci permetterà di spingere ancora di più sul porta a porta - fissando l'obiettivo del 60% di raccolta differenziata forse già nel 2010 - attraverso modalità integrative nel servizio che prevedano l'aumento della frequenza nei ritiri settimanali e la dotazione di punti di raccolta su strada, oltre al presidio capillare del territorio grazie anche al contributo della cittadinanza".
In proposito l’IdV ha chiesto che in via sperimentale Anconambiente valuti la possibilità di installare negli spazi più suggestivi del cuore antico della città dei cassonetti a scomparsa che con scavi poco profondi possono risolvere molti dei problemi lamentati dalla popolazione residente. Si tratta di scegliere come spendere al meglio, di come ottimizzare le risorse disponibili tenendo presente che già in moltissimi centri storici proprio i cassonetti a scomparsa di ultimissima generazione e regolati automaticamente da centraline hanno davvero risolto il problema. Venendo alle altre tematiche affrontate, va detto che l’IdV pensa che Anconambiente non può essere penalizzata da una non giusta remunerazione dei servizi così come l’azienda deve migliorare la contrattualistica per evitare ambiguità ed un eccessivo contenzioso. Anconambiente deve poi necessariamente aprirsi al mercato pensando a nuovi partner con cui operare.
C’è altresì da risolvere al più presto i problemi relativi alla definiva individuazione del sito e paradossalmente a quello dei rapporti con ConeroAmbiente che ora non sono proprio idilliaci e comunque scarsamente collaborativi e questo porta a sfasature intollerabili. Da ultimo l’IdV in tutte le sedi istituzionali interverrà perché si faccia chiarezza sul futuro dell’azienda. Si ha infatti la sensazione che qualcuno lavori per depotenziarla per poi trovare una soluzione miracolistica magari prevedendone l’acquisizione da parte di qualche azienda del centro-nord. All’IdV questi giuochini non piacciono anche perché, fra l’altro, verrebbero fatti sulla pelle di una azienda pubblica che appartiene all’intera collettività. Depauperarla per poi regalarla al…miglior offerente non sarà permesso a nessuno. Ecco perché ora a giudizio dell’IdV è indispensabile tirar via dalle difficoltà Anconambiente che non può vivere alla giornata. Anconambiente ha infatti bisogno di programmare il proprio futuro con una strategia di lungo periodo, dimostrando tutta la sua dinamicità e la sua funzionalità guardando ad un mercato sempre più ampio nella consapevolezza di poter e saper crescere mettendosi al servizio dell’intera comunità marchigiana.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-06-2010 alle 17:11 sul giornale del 15 giugno 2010 - 996 letture