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Calcio: l'Ancona sull’orlo del baratro

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La Società biancorossa fuori dalla serie B; l’esclusione a causa della carenza di documenti necessari per l’iscrizione. Ora si cerca di sanare tutto entro due giorni, ma potrebbe essere inutile.

Dopo la sofferta salvezza arrivata solo all’ultima giornata, pensavamo di riprendere a occuparci di calcio e di Ancona parlando della riconferma dell’allenatore Salvioni arrivata dopo un tira e molla durato diverse settimane e dell’ingaggio di Maritozzi come nuovo DS dopo il passaggio di Larini all’Udinese.

Niente di tutto questo, la notizia è che la società biancorossa non è stata iscritta alla serie B per la stagione 2010-11 e che con ogni probabilità dovrà riprendere da due categorie più sotto ovvero dalla Seconda Divisione (l’ex C2) oppure, nella peggiore delle ipotesi, dai Dilettanti.

La documentazione presentata dai dirigenti dorici entro i termini perentori che sono scaduti sabato scorso risulta infatti carente per quanto riguarda la fideiussione e le ricevute dei pagamenti degli oneri fiscali e previdenziali. L’Ad della Brainspark, Alfredo Villa, che ha preso in mano la situazione in questi ultimi giorni, assicura che tutto sarà sistemato entro domani o dopodomani e che quindi è lecito confidare nel buon senso del Consiglio Federale che venerdì prossimo opererà la verifica sulla correttezza delle domande di iscrizione e stilerà l’elenco delle esclusioni.

Ma l’ottimismo di Villa cozza con gli autorevoli pareri di alcuni esperti di diritto sportivo che in sostanza affermano che l’Ancona non ha alcuna speranza e che quindi converrebbe mettersi subito in moto per richiedere il Lodo Petrucci.

Fra i tifosi i sentimenti prevalenti sono la delusione e lo sconforto, sotto accusa sono logicamente la dirigenza societaria ma anche l’imprenditoria locale che non ha dato alcun segnale di voler intervenire a sostegno della squadra dorica.

Molti suggeriscono di muoversi subito per aderire al Lodo Petrucci che consentirebbe, rispettando alcune prescrizioni, di ricominciare dalla Seconda Divisione, mentre altri sperano ancora che tutto possa risolversi in sede di pronunciamento definitivo del Consiglio Federale ed, in seconda istanza, di fare ricorso all’Alta Corte del Coni.

In ogni caso un bel pasticcio che fa ripiombare l’Ancona Calcio al 2004, al periodo nerissimo del fallimento dopo la gestione Pieroni. A distanza di sei anni evidentemente la lezione non è servita.



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Questo è un articolo pubblicato il 12-07-2010 alle 13:36 sul giornale del 13 luglio 2010 - 2756 letture