Falconara: Rigassificatore Api, turismo e pesca a rischio

Hanno ragione da vendere il Sindaco di Senigallia Mangialardi ed il Delegato regionale FEE Fernando Rosi! Hanno messo il dito nella piaga: il turismo, da Senigallia/Fano alla riviera del Conero già oggi è a rischio per il petrolio movimentato e lavorato dalla Società API raffineria.
La Regione Marche - dopo le tonnellate di bitume sversate in mare dalla raffineria nel 2004 e replicate nel 2007 con l’olio combustibile - non può permettersi di giocarsi il turismo, comparto economico più redditizio e dal futuro più certo e più sano rispetto agli interessi dei Brachetti Peretti! Ma c’è di più: con il rigassificatore e le centrali termoelettriche pretese dall’API si gioca anche il futuro del comparto pesca, già oggi in difficoltà per la scarsità di prodotto.
Le attuali tonnellate di cloro immesse in mare dalla esistente centrale termoelettrica IGCC e le tonnellate di varia fauna marina inghiottita annualmente con l’aspirazione di milioni di metri cubi di acqua di raffreddamento hanno già prodotto alterazioni evidenti. Leggete le valutazioni dell’ARPA Marche a proposito del progetto di nuove centrali e quanto aveva ipotizzato la Provincia di Ancona nel 1996! impatto sul mare centrali termoelettriche Regione 2008 previsione Provincia di Ancona 1996 Immettere altre tonnellate annue di cloro in mare e risucchiare tonnellate di fauna marina aspirata dalle condotte di raffreddamento della nave rigassificatrice e delle centrali termoelettriche significa uccidere il comparto pesca!
I Ministeri sono distanti e molto “disattenti” (vedere l’oblio in cui sono cadute le leucemie accertate dall’Indagine Epidemiologica!) … però la Regione Marche è qui e pertanto non può usare pesi diversi per valutare i rigassificatori di Gaz de France e API Nòva Energia. Gli argomenti sull’impatto marino di acque clorate ed a temperature alterate valgono per tutti. Non c’è barriera di separazione tra la zona di mare antistante Falconara ed il resto. L’allarme lanciato dai Sindaci di Senigallia, Chiaravalle e Montemarciano e dal Delegato FEE pone per quello che realmente è il problema dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e del Sito Inquinato di interesse nazionale: non una partita tra Regione, API e una Amministrazione comunale falconarese accecata soltanto dal ricavo di denaro dal disastro attuale e futuro!
Il futuro del sito dell’API è una partita che deve essere rimessa in discussione subito: 1) bloccando i nuovi, devastanti progetti del rigassificatore e delle centrali termoelettriche; 2) riscrivendo un nuovo protocollo di intesa con la Società API che veda attorno al tavolo anche i Comuni e le attività economiche minacciate quotidianamente dall’attuale modello di sviluppo dettato dalla raffineria API! E’ giunto il momento di uscire dalle ambiguità del “polo energetico ambientalmente avanzato“! La Società petrolifera API che investe in energie rinnovabili in tutta Italia deve farlo anche a Falconara! Qui sta il futuro del lavoro per tutti: maestranze API, turismo e pesca!
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-07-2010 alle 17:47 sul giornale del 31 luglio 2010 - 896 letture
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