Le proposte di Confartigianato contro l'inquinamento da polveri sottili

La Confartigianato, afferma il presidente Valdimiro Belvederesi, chiede alle Istituzioni di essere coinvolta insieme alla altre categorie economiche e di poter dare il proprio apporto in sede decisionale sugli interventi che la regione insieme ai sindaci dei principali centri abitati della regione andranno ad assumere nei prossimi giorni.
Sul versante degli impianti di riscaldamento, che è una delle principali cause della diffusione delle polveri sottili – dove la campagna di autocertificazione già avviata dai primi di settembre, è ancora in atto – occorre portare bene a regime tale meccanismo, in modo da dare tranquillità ai cittadini che rispettano la legge facendo le manutenzioni previste che vengono certificate col bollino verde apposto dal manutentore, ma anche identificare e rimediare alle situazioni di emissioni al di fuori dei parametri o quelle degli impianti non correttamente gestiti. Tra l’altro Confartigianato sottolinea che con una costante manutenzione si aumenta la sicurezza degli impianti e si ottengono concreti risparmi sulla bolletta del gas. Concertazione con le categorie economiche, puntuale manutenzione degli impianti di riscaldamento, ingresso in città garantito ai mezzi delle imprese che erogano servizi ed eventualmente a chi espone sul parabrezza il bollino blu rilasciato dall’autoriparatore in occasione della revisione del proprio mezzo nell’anno in corso o sulla base di uno specifico controllo. Questa la proposta di Confartigianato per concorrere all’abbattimento dell’inquinamento da polveri sottili che minaccia i principali centri abitati della provincia compreso quello dorico.
Il bollino blu potrebbe essere rilasciato dai centri revisione e dagli autoriparatori dopo attenta verifica dell’autovettura e – apposto dal conducente sul parabrezza – garantisce che i gas di scarico emessi dal mezzo sono in linea con i parametri dettati dalle norme antinquinamento, garantisce anche una sicurezza maggiore dell’automezzo ed un minor consumo di carburante. Considerati i livelli di allarme smog e i diversi e ripetuti episodi di sforamento dei limiti di concentrazione delle polveri sottili, è demandato inoltre al buon senso degli automobilisti lasciare il mezzo a casa e utilizzare i trasporti pubblici o mobilità alternativa per i brevi tragitti, o praticare il car-pooling, ovvero condividere lo stesso mezzo con colleghi o amici per gli spostamenti quotidiani. Risparmiando soldi, limitando l’inquinamento. Quasi un’auto a testa. Sulle strade della Provincia di Ancona circola 1 auto ogni 1,6 abitanti. I dati Aci elaborati da Confartigianato e aggiornati alla data del 31/12/2009 fotografano con precisione l’entità del parco veicoli che transita all’interno del territorio provinciale.
In totale sono 398.295 gli automezzi registrati e di questi sono 294.976 le macchine, distribuite per una popolazione totale di 476.016 abitanti. Una densità consistente che rende evidente la diffusione del mezzo utilitario e il suo impatto sulla mobilità cittadina ed extra moenia. Sono inoltre 711 gli autobus, 32.332 gli autocarri per il trasporto delle merci, 58.055 motocicli. Un fiume su quattro (e due) ruote che scorre sulle strade, cresciuto in modo esponenziale nel giro di decenni. Nel 1921 erano solo 281 le macchine, per poi lievitare a 2.679 nel 1938 ed esplodere in questi anni in cui ormai quasi tutti i membri maggiorenni di una famiglia hanno la propria auto. Una tale mole di motori in movimento comporta precise responsabilità sia da parte dei possessori e utilizzatori del mezzo sia da parte delle Istituzioni.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-10-2010 alle 17:39 sul giornale del 25 ottobre 2010 - 930 letture
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