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comunicato stampa

206 ore di cassa integrazione per ogni dipendente del manifatturiero

3' di lettura

giorgio cataldi

Tra gennaio e settembre 2010 sono state 2.507.513 le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate alle aziende artigiane della Provincia di Ancona, 124 ore per dipendente.

Il comparto che ha fatto maggiormente ricorso ai sussidi integrativi è stato senz’altro quello manifatturiero (che comprende al suo interno, tra l’altro le aziende metalmeccaniche, tessile abbigliamento calzature, alimentari, lavorazione del legno, gomma e materiali plastici). Il cuore vivo della produzione artigiana, che nei primi nove mesi del 2010 ha usufruito di 2.129.020 ore di CIG. 206 ore a dipendente. L’elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato su dati Inps e Istat comprende anche il dettaglio per gli ulteriori comparti artigiani. 232.440 le ore autorizzate alle imprese di installazione impianti per l’edilizia (73 per dipendente), 71.390 per trasporti e comunicazioni (88 a testa), 74.663 e 13 ore a lavoratore per i restanti settori. Il ricorso alla cassa integrazione da parte delle imprese artigiane, che più delle altre hanno aspettato di rivolgersi alle forme di sussidio, dimostra al tempo stesso la situazione di difficoltà per le micro e piccole imprese ma anche la voglia di riscatto e di non mollare. Gli artigiani sono abituati a ragionare in termini di economia reale e di produzione sanno che c’è bisogno di tempo per vedere i frutti del lavoro che stanno comunque portando avanti, nonostante tutte le difficoltà apportate dalla crisi.

E’ finita la “ resistenza”, occorre agire: mantenendo alta la guardia e salvaguardando la capacità produttiva . Le piccole imprese – ha ribadito Giorgio Cataldi segretario della Confartigianato provinciale di Ancona - non si rassegnano alla bassa crescita. Dobbiamo ripartire in fretta. Trasformiamo la crisi “in opportunità”. Facciamo senza esitazioni quelle riforme indispensabili per ridare slancio alle imprese. Per ripartire gli imprenditori devono toccare con mano la volontà di cambiamento. La semplificazione burocratica è la rivoluzione che ci aspettiamo e che, insieme, alla riduzione della pressione fiscale e all’accesso al credito è in testa alle aspettative dei nostri imprenditori. Il grave malcostume dei ritardi di pagamento e che colpisce soprattutto i piccoli imprenditori, in alcuni casi costringendoli a chiudere l’azienda, è un altro dei gravi problemi.

Per arginare efficacemente il problema, Confartigianato da tempo sollecita regole più stringenti e non eludibili per far rispettare i tempi di pagamento nelle transazioni tra privati e pubblica amministrazione, maggiori deterrenti contro i ritardi nelle transazioni tra privati e regole di garanzia e trasparenza nei pagamenti a favore dei subfornitori. Gli imprenditori non devono essere lasciati soli ed il fattore tempo è cruciale. Le Istituzioni sono nuovamente sollecitate da Confartigianato a mettere in campo tutte le azioni di sostegno per le imprese, come quelle artigiane, che operano esclusivamente sul territorio e gli Enti Locali che devono investire in opere e manutenzioni a portata di queste piccole imprese



giorgio cataldi

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-11-2010 alle 14:27 sul giornale del 09 novembre 2010 - 760 letture