Confindustria Ancona e Banca dell'Adriatico: accordo per il rilancio delle imprese

Seicento milioni di Euro messi a disposizione dagli industriali e da Banca dell'Adriatico sotto l'egida di Banca Intesa San Paolo. Investimenti in bancabilità e crescita dimensionale, innovazione e internazionalizzazione
Presentato giovedì ad Ancona l'accordo siglato tra l'associazione degli industriali di Ancona e provincia e Banca dell'Adriatico, che prevede finanziamenti e investimenti per 600 milioni di Euro a favore delle piccole e medie imprese - "il 25% per cento delle quali ha ancora un fatturato inferiore a quello registrato prima che la crisi economica deflagrasse" - ha rivelato il Presidente di Confindsutria Ancona Giuseppe Casali). L'accordo segue il precedente datato 2009, confermandone i principali strumenti operativi (linea di credito aggiuntiva per gli insoluti, rinvio delle rate su mutui e leasing, programmi di ricapitalizzazione per il rafforzamento patrimoniale), ed è fatto sotto l'egida di Banca Intesa San Paolo.
In particolare, i 600 milioni del plafond verranno indirizzati in tre ambiti strategici: innovazione (con finanziamento e sviluppo di programmi di ricerca e acquisizione di nuove tecnologie) bancabilità e crescita dell'impresa, internazionalizzazione. Roberto Troiani, Direttore generale di Banca dell'Adriatico: "E' di vitale importanza riprendere un rapporto con le imprese basato sulla reciproca trasparenza. Per questo, alla voce bancabilità intendiamo la messa in campo di nuovi strumenti diagnostici e di simulazione al fine di favorire il dialogo tra banca e cliente. Il rapporto con le imprese è primario, se si vuole accrescere lo sviluppo del territorio e quindi anche delle banche". "Quanto all'internazionalizzazione - ha aggiunto Casali - la intendiamo come obiettivo delle piccole imprese che si rivolgano a paesi viciniori, quali quelli del bacino dell'Adriatico, i paesi dell'est Europa e anche realtà nordafricane di rilievo come l'Egitto".
Giuseppe Feliziani, Direttore regionale di Banca Intesa San Paolo per Marche, Abruzzo, Molise e Emilia Romagna, ha sottolineato come "da indagini che abbiamo svolto emerge che la preoccupazione precipua degli imprenditori, a oggi, è il calo del fatturato, poi segue il calo degli ordini e solo al terzo posto la preoccupazione per le concessioni creditizie da parte degli istituti di credito". Un accordo che trova la soddisfazione anche da parte dei piccoli industriali, i quali lamentano, parola del Presidente di Piccola Industria Ancona Gilberto Romanini, "di essere stati lasciati soli dai principali soggetti istituzionali operanti al tavolo in questi anni di crisi economica".
Questo è un articolo pubblicato il 11-11-2010 alle 14:18 sul giornale del 12 novembre 2010 - 1233 letture
SHORT LINK:
https://vivere.me/egh