Riciclaggio, in manette 25enne afgano

Nell'ambito di una vasta operazione che ha riguardato alcune città italiane, la Digos della questura di Ancona ha arrestato B. S., afgano 25enne, residente ad Ancona, in osservanza di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Roma. Le forze dell'ordine hanno effettuato anche una serie di perquisizioni nei luoghi di lavoro e di residenza che riguardano l'arrestato.
L'attività di polizia giudiziaria operata dal personale della sezione antiterrorismo della Digos si è concretizzata a seguito di un'articolata indagine condotta dai colleghi di Frosinone e Napoli e dalle squadri mobili di Frosinone, Roma e Bolzano con il coordinamento del servizio centrale antiterrorismo, del servizio centrale operativo e dell'Interpol, che ha coinvolto una cinquantina di persone quasi esclusivamente di nazionalità afgana.
L'operazione CESTIA, infatti, si è concentrata sul fenomeno dell'immigrazione clandestina che vede l'Italia sia come luogo di approdo e transito verso altre mete. In questo contesto si tratta di persone provenienti da territori particolarmente "sensibili", trattandosi per la maggior parte di afgani residenti in patria o profughi in Pakistan. L'operazione nasce da una più ampia indagine riguardante un traffico internazionale di eroina dall'Afghanistan e Pakistan verso il nostro paese e un'organizzazione osospettata di sostenere, almeno con parte degli illeciti proventi, la causa jihadista e filotalebana del noto movimento Tehreek-E-Nafaz-E-Shariat-E-Mohammadi, con un braccio armato operativo in Pakistan nella valle dello Swat, al comando del leader talebano Maulana Fazlullah. L'organizzazione in questione era di fatto aderente al programma del più esteso gruppo criminale transnazionale di appartenenza, fungendo da ponte per il trasferimento dei clandestini, dietro compenso in denaro, dalle regioni dell'Afghanistan ai paesi del centro e nord Europa. Dal 2008 favoriva l'ingresso illegale di clandestini dalla Grecia in Italia, muniti anche di documenti falsi, e organizzava inoltre il loro trasferimento in varie località anche italiane.
B. S., in concorso con un altro afgano residente a Roma, avrebbe riciclato denaro proveniente da attività legate al favoreggiamento dell'immigrazione cladestina. In totale sono state eseguite 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere, di cui due eseguite all’estero, a cui si aggiungono 8 sequestri preventivi di phone center gestiti dai capi dell'organizzazione. Il 25enne è stato condotto nel carcere di Montacuto a disposizione dell'autorità giudiziaria di Roma.
Questo è un articolo pubblicato il 12-01-2011 alle 18:09 sul giornale del 13 gennaio 2011 - 981 letture
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