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Parte da Ancona la rivolta contro il nuovo registro informatico dell'olio

Francesca Petrini 3' di lettura Ancona 02/08/2011 -

Far sentire la propria voce nonostante tutto e dire chiaramente NO alla burocrazia e ai costi doppi per i frantoi artigiani. La Cna Alimentare della provincia di Ancona promuove due iniziative sindacali per la modifica del SIAN (Sistema informatico dell’Agricoltura Nazionale).



Il SIAN, dal 1 luglio, informatizza una serie di incombenze che prima di tale data erano cartacee. In particolare, le imprese che producono e quelle che confezionano olio sono obbligate a trasmettere per via telematica i dati relativi alle movimentazioni del prodotto entro un tempo massimo di sei giorni. Tale sistema dovrebbe accelerare e facilitare la repressione delle frodi. “La nostra associazione – dice Andrea Cantori, responsabile provinciale Cna Alimentare - da sempre sostiene la semplificazione burocratica e l’utilizzo di strumenti informatici innovativi, tale innovazione però deve sempre essere accompagnata dalla realtà dell’esistente e tenere conto delle problematiche che attanagliano il settore”. La nuova normativa, infatti, presenta molti punti di debolezza che preoccupano i titolari di frantoi artigiani. Innanzitutto, il trasferimento in via telematica di tutta l’anagrafica clienti e fornitori apre un fronte caratterizzato da paure ed angosce. E’ evidente, infatti, che in questa maniera sono disponibili dati di estrema sensibilità per le nostre piccole imprese che potrebbero far gola a molti. Inoltre, l’obbligo di trasmettere i dati al SIAN entro 6 giorni dà origine ad una mole di lavoro che metterebbe in difficoltà i piccoli frantoi, dove il personale è spesso riconducibile al solo nucleo familiare, soprattutto nel periodo della molitura. Si segnala la disparità di trattamento tra le imprese artigiane e i produttori agricoli.

Le aziende agricole e gli olivicoltori che commercializzano il proprio olio sono esonerate da queste procedure creando una discriminazione fra imprese che incide sulla competizione. Sensibile alle richieste dei titolari di frantoi, la Cna Alimentare della provincia di Ancona ha voluto promuovere due azioni sindacali: un ricorso al Consiglio di Stato e un documento di richiesta di modifica da inviare all’AGEA (Agenzia per l’Erogazione in Agricoltura che gestisce il SIAN). “Esistono troppe lacune nel SIAN che vanno corrette – rileva Andrea Cantori – ora le nostre richieste sono state accolte e pertanto procederemo con un ricorso al Consiglio di Stato. Stiamo inoltre raccogliendo le firme per presentare un documento di modifica del SIAN da inviare all’Agea. La nostra speranza è che il buon senso prevalga”. “Non vogliamo operare senza regole ma siamo esasperati – chiarisce Francesca Petrini, presidente di Cna Alimentare Ancona – uno degli effetti più gravi di questa normativa è anche la violazione della privacy: siamo, infatti, obbligati a inviare i nominativi di pacchetti di clienti e fornitori, in sostanza a rendere nota una parte sostanziale del patrimonio aziendale. Il tutto senza alcuna garanzia, perché in caso di divulgazione non autorizzata o furto dei dati nessuno è chiamato a rispondere”.


   

da CNA




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-08-2011 alle 15:30 sul giornale del 03 agosto 2011 - 1233 letture

In questo articolo si parla di attualità, cna, olio

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