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comunicato stampa
Confartigianato: 'Sospendere e annullare la tassa sulle imprese insediate nel porto'

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Gilberto Gasparoni

Gilberto Gasparoni responsabile sindacale della Confartigianato della provincia di Ancona interviene sulla tassa che dovrebbe essere applicata sulle aziende che hanno sede nell’area demaniale del porto di Ancona che cono oltre 50 e dovranno pagare cifre superiori a 200.000€ senza contare sanzioni ed interessi moratori.

Una tassa approvata dalla Regione Marche, che decorre dal 2008 e viene notificata solo oggi con tanto di avviso di accertamento, comprensivo di sanzioni ed interessi di mora. Vere e proprie “sberle” a carico degli imprenditori che operano nell’ambito portuale e della stessa Autorità Portuale che con la società Ancona Porto gestisce diversi immobili. Tutti chiamati a versare cospicue somme con interessi e sanzioni dato che la tassa era sconosciuta e quindi anche chi avrebbe voluto non era in condizione di provvedere al pagamento per carenza di informazione. Secondo Confartigianato Imprese questa tassa oltre ad essere iniqua in quanto penalizza la sostanza delle imprese del porto, è inopportuna per il difficile periodo che l’economia anconetana e portuale sta attraversando ed è discriminante perché solo le Marche hanno adottato questo provvedimento che include il porto, mentre in tutti gli altri porti questa imposta è sconosciuta ed inapplicata.

Confartigianato quindi, chiede Gilberto Gasparoni, non solo appoggia le proposte del Consigliere regionale Enzo Giancarli e dell’Assessore al Porto di Ancona Diego Franzoni, ma si unisce agli amministratori nel rivendicare l’immediata sospensione del provvedimento e l’annullamento degli avvisi di accertamento emessi e consegnati proprio in queste settimane agli imprenditori portuali. Annullamento che potrebbe essere possibile senza alcun problema con una reinterpretazione della norma da parte del Consiglio Regionale che escluda, come è avvenuto nella altre regioni l’area demaniale del porto di Ancona. Confartigianato si schiera contro la decisione della Regione Marche di esigere il pagamento della imposta regionale per l'uso del demanio dello Stato che era rimasta finora inattiva poiche', a livello nazionale, solo la ns. regione ha richiesto il pagamento della tassa per l’area dei porti sede di Autorita' Portuale. Questa ulteriore imposta, che si assommerebbe al canone per la concessione demaniale, penalizzerà le sole imprese operative nell’area demaniale dello scalo dorico rendendo le aziende sempre meno competitive indebolendo nel complesso il sistema della portualità già fiaccata dalla crisi della Bunge, dei Cantieri navali minori, della Fincantieri, dalla perdita dei traffici del carbone….. Insomma secondo Gasparoni di Confartigianato la Regione deve sostenere il sistema porto e non affossarlo con nuove imposte.



Gilberto Gasparoni